"Sotto questo rispetto, lo spettacolo offerto dalla colonna italiana che occupa gli estremi avamposti del fronte di Huesca è singolarmente istruttivo, ineffabilmente confortante. Sotto le sue insegne fraternizzano da tre mesi volontari appartenenti a tutte le regioni del nostro paese, seguaci di tutte le tendenze della dottrina e della milizia antifascista, uomini di tutte le età. Non che essi abbiano abdicato, per la circostanza, alle loro particolari concezioni, o rallentato i vincoli che li collegano ai loro rispettivi gruppi. Nelle ore di riposo, nelle giornate di forzata inazione, le discussioni si accendono vivaci attorno alle trincee, frazionando, d’un tratto, l’unità militare in una policroma varietà politica. Il visitatore inesperto che arrivasse in linea durante una di queste parentesi… potrebbe forse esser tentato di scandalizzarsi…
Mai gli italiani d’Italia hanno guardato a noi con più ansiosa trepidazione e con più ardenti e audaci speranze. Bisogna non deluderle”.
Silvio Trentin

Da "Impressioni sulla lotta in Catalogna. La funzione e il prestigio della Colonna italiana”
in "Giustizia e Libertà”, n. 43, 23 ottobre 1936