10 agosto. Morire di carcere
Due detenuti della Casa di reclusione "Paolo Pittalis” di Nuchis hanno tentato di togliersi la vita a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Il primo atto di autolesionismo si è verificato nella serata di mercoledì 3, quando un detenuto ha cercato di avvelenarsi con dei farmaci. Trasportato al "Paolo Dettori” di Tempio è stato salvato dai medici. Il secondo episodio è accaduto la mattina successiva, quando un detenuto ha cercato di impiccarsi. Ad accorgersi di quanto stava accadendo è stato un detenuto "lavorante”, che ha visto un uomo penzolare dal collo, tenuto disperatamente sollevato da un altro compagno di cella.
(Ristretti orizzonti)

11 agosto. Perché la Spagna va bene?
Ma la Spagna senza governo perché va bene? Certo, per le riforme fatte. Ma non sarà anche che l’autonomia delle regioni funziona?

29 agosto. Richiedenti asilo
Gioiosa Jonica, in Calabria, è un piccolo comune di settemila anime che come tanti altri accoglie un gruppo di richiedenti asilo. Forse un po’ di più degli altri, in proporzione: lì ne sono arrivati settantacinque. Come altrove in Italia, ai profughi viene consegnata una piccola somma giornaliera per le spese quotidiane. La particolarità che ha fatto incuriosire il reporter della Bbc è che i migranti ricevono banconote finte, spendibili solo negli esercizi commerciali locali. Sui vari tagli campeggiano leader di estrema sinistra: sui 10 euro Che Guevara, sui 20 euro Hugo Chavez, sui 50 euro Karl Marx... In un centro povero come questo l'arrivo dei richiedenti asilo corrisponde alla creazione di una piccola economia. Intanto da quando ci sono i rifugiati, sono nati venti posti di lavoro per le varie mansioni dell’accoglienza. Ma soprattutto, settantacinque rifugiati a 35 euro al giorno l'uno -ha spiegato il sindaco- fanno un milione di euro l'anno, un bell’aiuto per un Comune con un budget annuale di otto milioni di euro.
(Bbc.com)

1 settembre. Stato-carcere
Il Dipartimento di Giustizia statunitense ha deciso di ridurre il ricorso agli istituti di pena privati per i reati federali. Ma è troppo poco: lo fa notare "Salon”, che cita il saggio Caught di Marie Gottschlak, che insegna Scienza Politica all’Università della Pennsylvania. Il vero problema, negli Usa, è che si incarcerano troppe persone. Secondo i dati governativi di fine 2014, nelle carceri ci sono 2,2 milioni di persone, mentre sarebbero 8 milioni le persone sottoposte a una qualche forma di restrizione della libertà. Ogni 100 mila cittadini, 698 sono in carcere (in Cina se ne stimano 218; in Germania 120, in Italia 85). Un bambino su dieci ha un genitore in prigione; il 2,5% dei potenziali elettori non può esercitare il diritto al voto; la percentuale di neri incarcerati è superiore a quella del Sudafrica dell’Apartheid; un terzo di tutte le donne incarcerate nel mondo sono negli Stati Uniti.
(Salon.com)

4 settembre. Destra sinistra, aperto chiuso
A fine giugno l’"Economist” ha pubblicato un articolo in cui spiega come i paesi occidentali ormai non siano più attraversati dalla linea di separazione tra destra e sinistra. La vera divisione è tra aperto e chiuso. La Polonia, ad esempio, è di destra o di sinistra? è un paese dove la religione cattolica ha un forte peso e che ha deciso di non accettare rifugiati musulmani; d’altra parte è anche un paese intenzionato ad abbassare l’età di pensionamento, e promuove politiche sociali generose. Ancora nel 2005, Stephan Shakespeare, direttore dell’istituto di sondaggi "YouGov”, la spiegava così: sei una persona che sente la propria vita invasa da criminali, zingari, parassiti, richiedenti asilo, burocrati di Bruxelles? Pensi che la soluzione sia chiudere la porta? O pensi che là fuori in realtà sarebbe pieno di brava gente, se solo fossimo tutti più aperti e tolleranti? Alla fine si può parlare di chi vuole il ponte levatoio su e di chi lo vuole giù. Secondo un’indagine di Timbro, think-tank svedese, un quinto degli elettori europei appoggia un partito populista (di destra o di sinistra). Quelli del "ponte levatoio su” variano da paese a paese, ma condividono alcuni tratti, per esempio, l’odio per le élites, per gli "esperti”.
Il disagio comunque non è evidentemente senza ragioni: la globalizzazione sta creando molti "perdenti” e un’immigrazione rapida e incontrollata distrugge le comunità. Se poi aggiungiamo i dati forniti dal rapporto McKinsey, in base al quale il 65-70% delle famiglie occidentali ha visto calare il pr ...[continua]

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