21 maggio. Lavori ombra
Oggi puoi gestire il tuo conto in banca dal telefono, fare la spesa senza passare da una cassiera, prenotare il tuo volo e anche stamparti il biglietto. Ma che fine hanno fatto lo sportellista, la cassiera e l’addetto dell’agenzia di viaggi? Sono alcuni dei tanti lavori "delocalizzati” al consumatore. Craig Lambert, vicedirettore di "Harvard Magazine”, spiega che il fenomeno si inserisce in una tendenza più ampia che comprende il downsizing (far fare più cose a meno dipendenti) e l’automazione. Si parla anche di "lavori ombra”, fatti direttamente dal consumatore. Il fatto è che erano anche i lavori svolti tipicamente da chi entrava nel mercato del lavoro e quindi dai giovani. Secondo il World Economic Forum, nel 2013 il tasso di disoccupazione globale nella fascia 15-24 era tre volte quello degli adulti. Beh, non c’è da stupirsene,  visto che molti dei lavori che potevano fare quei giovani, oggi li stai facendo tu, gratis. (Politico.com)

26 maggio. Tuzla, vent’anni dopo
Ieri era il 25 maggio. Vent’anni fa, una granata lanciata dal monte Ozren su comando di Novak Djukić, generale dell’esercito della Republika Srpska, uccise 71 ragazzi e ne ferì oltre 200 nel centro di Tuzla. Mai, fino ad allora, questa città aveva patito un tale dolore. Persino il silenzio faceva male. La granata arrivò alle ore 20.55, proprio nell’ora in cui i giovani erano più numerosi nei luoghi d’incontro. Abbastanza tardi per far sì che ci fossero tutti quelli che volevano incontrare gli amici e festeggiare come in passato il 25 maggio, giornata della gioventù; abbastanza presto per far sì che ci fossero anche coloro che, per la preoccupazione dei genitori, dovevano tornare presto a casa. Quest’anno i familiari, gli amici, tutta Tuzla,  hanno ricordato il 25 maggio con orrore e tristezza. Il 25 maggio di quest’anno il generale Djukić è stato condannato davanti al Tribunale per i crimini di guerra in Bosnia Erzegovina a 20 anni di prigione. Dopo il processo vive spensierato in Serbia.
Il 25 maggio dei giovani serbi del gruppo "Iniziativa per i diritti umani” hanno consegnato ai genitori dei ragazzi uccisi a Tuzla il "Libro del dolore”, in cui sono stati raccolti i messaggi dei cittadini di quattro città della Serbia. "Ci sono giovani che vogliono attirare l’attenzione su questi eventi e che condividono il dolore dei cittadini di Tuzla -ha spiegato Anita Mitric, direttrice del gruppo- La settimana scorsa siamo stati attaccati e insultati dai nostri connazionali, però oggi durante la commemorazione e parlando con le vittime abbiamo capito che ne è valsa la pena. Qui oggi ci sono giovani che sono nati dopo questi orrori e che commemorano altri giovani uccisi quando avevano la loro età”.
(Irfanka Pasagic)

4 giugno. Non solo Tiananmen
In un lungo articolo sul "Time”, Kevin McSpadden ci ricorda che il 4 giugno 1989 i massacri non avvennero solo a piazza Tiananmen. Repressioni altrettanto violente si verificarono anche in una ventina di altre località, tra cui Chengdu, capitale della provincia di Sichuan.
Louisa Lim, autrice de "La repubblica popolare dell’Amnesia” ha ricostruito quegli eventi. Le fonti ufficiali parlarono di otto morti e 1800 feriti. Fonti occidentali stimarono invece in 400 il numero dei morti. Karl Hutterer, professore di Antropologia che nel 1989 si trovò ad atterrare a Chengdu proprio il 2 giugno per una visita accademica, di ritorno a casa scrisse un’accorata lettera al "New York Times”, denunciando quello che aveva visto. A colpirlo fu soprattutto quell’eccesso gratuito di violenza verso gli studenti, che venivano picchiati anche una volta a terra, e a cui fu impedito di ricevere le cure in ospedale, come pure di essere soccorsi dalle ambulanze. (time.com)

5 giugno. Il fattore X
Perché la nostra specie ha avuto tanto successo? Se lo chiede Gary Stix nell’ultimo numero de "Le Scienze”. Cosa ci distingue alla fine dai Pan troglodytes, cioè gli scimpanzé, con cui pure condividiamo il 99% del corredo genetico? Michael Tomasello, psicologo e primatologo del Max Planck Institute, spiega che alla fine la vera differenza potrebbe essere sintetizzata nella constatazione che noi non vedremo mai "due scimpanzé che trasportano insieme un pezzo di legno”. La differenza insomma non starebbe tanto nell’intelligenza (bambini in età prescolare e scimpanzé totalizzano gli stessi punteggi ai test sul QI), bensì nelle abilità socio-cognitive, cioè nel comunicare, nel saper imparare dagli altri e nel collaborare, ma in particolare in quella che è stata definita "intenzionalità condivisa”, cioè la capacità di ideare e percepire obiettivi comuni. (Le Scienze)

6 giugno. Romeo e Giulietta
Le app e i siti per rimediare un appuntamento sono ormai usatissime dai single -e non solo- di mezzo mondo: ci si iscrive, si scorrono le immagini di persone "disponibili” nella propria area, si sceglie qualcuno e se anche l’altro è interessato ci si scrive. Se funziona, ci si incontra. Ogni paese ha le sue applicazioni preferite (in Italia  va "Tinder”), con piccole varianti. "Verona”, per esempio, ha scelto di far incontrare israeliani e palestinesi: se sei israeliano, la app ti proporrà utenti palestinesi, e viceversa. Il suo inventore è un trentenne di New York, Matthew Nolan, fidanzato con una ragazza israeliana. L’idea è nata scherzando con un amico palestinese a proposito di JDate, "Jewish Date”, l’app più popolare per appuntamenti tra single ebrei. "Perché non inventiamo un’app per ebrei e palestinesi, una J-P Date?”. L’applicazione, lanciata a fine marzo in versione beta solo su dispositivi Android, ha già raccolto un migliaio di iscritti, la metà dei quali da New York e l’altra metà distribuita tra Tel Aviv, Gerusalemme e la West Bank. (Haaretz.com)

9 giugno. I cattivi malati
Nel 2013, George, che soffre di apnea notturna, ha dovuto accettare che la macchina che lo aiuta a respirare di notte fosse collegata a un trasmettitore che manda i dati all’ente che gliel’ha noleggiata. Con il trasmettitore, c’era anche da firmare un documento in base al quale, in caso di uso insufficiente, la terapia non sarebbe stata rimborsata. George non ha apprezzato affatto la novità. Tutto nasce da alcuni provvedimenti del Ministero della salute francese sulla cosiddetta "osservanza terapeutica”. Ne parla Florence Rosier su "Le Monde”. In pratica niente copertura se non segui le terapie che ti vengono prescritte. Di qui la rabbia delle associazioni dei pazienti. Davvero il potere pubblico può, in nome del risparmio, sviluppare un sistema di sorveglianza e di sanzioni per i "cattivi osservanti”? Il dibattito è aperto: c’è chi sostiene che non è illegittimo appellarsi alla responsabilità dei pazienti, specie in un periodo di difficile sostenibilità finanziaria del welfare. E tuttavia l’idea della sanzione piace poco: in fondo parliamo di malati cronici, persone già "sanzionate” dalla vita. Anche il termine "osservanza” non piace perché è legato all’obbedienza a una regola, e non a una decisione condivisa tra malato e operatori sanitari, in cui anche il paziente venga riconosciuto "esperto” del vissuto della sua malattia. (lemonde.fr)

11 giugno. Ad-block
I software per bloccare gli annunci pubblicitari in internet (cosiddetti "Adblock”) esistono ormai da una decina d’anni. Si stima siano duecento milioni le persone che li usano. Gli europei oggi sono i più interessati dal fenomeno: ProSiebenSat.1, secondo gruppo radio-televisivo europeo, sostiene che lo scorso anno il blocco degli annunci gli è costato un quinto del fatturato online. D’altra parte è di ieri la notizia secondo cui Google avrebbe perso 6,6 miliardi di dollari nello stesso periodo per via degli Adblock. I browser di smartphone e tablet sono già predisposti per bloccare la pubblicità. E anche le pubblicità piazzate all’interno delle app sono a rischio. Shine, una startup israeliana, è in grado di filtrare qualsiasi tipo di annuncio. Così va però in crisi lo scambio che ha funzionato per tanti anni in rete: i consumatori "pagavano” tutta una serie di servizi gratuiti prestando attenzione alla pubblicità loro proposta. E adesso?
(economist.com)

12 giugno. Su misura
Tra dieci anni smetteremo di girare per i negozi alla ricerca dei pantaloni o delle scarpe che ci calzano bene. Smetteremo di provare indumenti che sull’etichetta hanno la taglia giusta, ma poi chissà perché o sono troppo grandi o troppo piccoli. Una ditta svedese, Volumental, con base a Stoccolma, ha sviluppato un software per "prenderci le misure”. La tecnologia viene dal Royal Institute of Technology di Stoccolma, dove i ricercatori stanno studiando dei robot che possono elaborare un’immagine 3D di quello che "vedono”. Si comincia con le scarpe: la macchina filma il piede e viene fuori un prefetto modello 3D del piede. A quel punto si può fare un prodotto veramente su misura. L’obiettivo futuro è che la gente possa crearsi da sola, non solo l’immagine 3D, ma addirittura la scarpa per il proprio piede. (theguardian.com)

12 giugno. Al-Qaeda fatta a pezzi dall'Isis
L’Isis sta vincendo la guerra di propaganda contro Al-Qaeda, e non solo quella di propaganda. In un lungo articolo del "Guardian”, dal significativo titolo "Al-Qaeda isolata e fatta a pezzi dall’Isis” si ripercorrono le tappe che hanno portato all’isolamento di questo gruppo, di cui, fino a poco tempo fa, Isis era solo un ramo. Nell’ultimo numero di "Dabiq”, la pubblicazione ufficiale dello Stato islamico, è scritto chiaramente che Isis non tollererà alcun altro gruppo jihadista nel territorio di propria competenza che ormai si estende dall’Afghanistan all’Africa occidentale. Solo la scorsa settimana i combattenti dell’Isis hanno decapitato dieci talebani e Al-Qaeda in Libia ha promesso vendetta per l’uccisione, sempre da parte dell’Isis, di uno dei suoi leader. Il problema è, spiega Derek Harvey, ex analista, che il controterrorismo americano si è addestrato avendo in mente le strategie adottate da Al-Qaeda (un gruppo fondato più sui rapporti di lealtà che su una struttura organizzativa), mentre Isis ha altre reti, altre strategie, e soprattutto si muove con ben altra rapidità e capacità organizzativa. (theguardian.com)

13 giugno. Il Liemba
Si chiama Liemba ed è il traghetto più antico ancora in funzione: è stato costruito oltre un  secolo fa. In queste settimane si è tornati a nominarlo perché è diventato sinonimo di salvezza per le migliaia di profughi burundesi, spesso feriti, che si accalcano presso il porto di Kagunga, sul lago Tanganica, per potervi salire a bordo e raggiungere Kigoma, in Tanzania. Il Liemba ha una storia gloriosa: voluto dal Kaiser, fu costruito dai tedeschi nel 1913. All’epoca i pezzi, tutti made in Germania, furono trasportati con un mercantile al porto di Dar es Salaam e da lì, via treno, a Kigoma. Riassemblato a tempo di record alla vigilia della Prima guerra mondiale, il vaporetto venne equipaggiato con mitragliatori e cannoni di grosso calibro per fronteggiare gli eserciti britannico e belga. Nel giugno del 1916 fu colpito da una bomba e, un mese dopo, il suo capitano decise di affondarlo per non farlo cadere in mani nemiche. Fu recuperato dagli inglesi nel 1921. Noto anche come "Regina d’Africa”, le sue vicende belliche ispirarono un romanzo e poi, nel 1951, il celebre film di John Huston. Quando non ci sono emergenze umanitarie il Liemba salpa ogni mercoledì pomeriggio da Kigoma, in Tanzania, alla volta di Mpulungu, in Zambia, facendo scalo in una ventina di piccole località, garantendo così alla gente del lago le provviste, i commerci e le comunicazioni. (reportafrica.it)

16 giugno. Vecchi e maltrattati
Hisayuki Kuribayashi, manager, ha maltrattato la madre ottantenne e malata di Alzheimer per due anni, prima di autodenunciarsi. Secondo le ultime stime del Ministero della salute giapponese, solo nel 2013 sono stati denunciati 15.731 casi di maltrattamento di anziani, con una trentina di decessi. A questi si aggiungono gli episodi di violenza che avvengono nei ricoveri per anziani. In Giappone, dove l’aspettativa di vita ha superato gli 86 anni, e quasi cinque milioni di persone soffrono di malattie degenarative e altri quattro di leggera deficienza cognitiva, il problema dei vecchi maltrattati dai parenti o nelle strutture residenziali sta diventando un flagello. Il Paese ora sta correndo ai ripari. Non sarà facile, anche perché mancano all’appello 300.000 infermieri. (liberation.fr)

17 giugno. L’ineffabile Boschi
L’ineffabile Boschi, dopo averci predicato fino allo sfinimento che le riforme costituzionali e la legge elettorale andavano fatte col consenso delle opposizioni (che per lei significava riunirsi in una microcostituente con tal Verdini e altre due persone) e dopo che tale accordo con l’opposizione è saltato e la legge elettorale è stata fatta passare col consenso di un solo partito (e neanche di tutto, ma forte di un premio di maggioranza incostituzionale), interrogata su chi li autorizzasse a forzature del genere rispondeva che era un impegno preso con la gente, che era la gente a chiederlo: "Anche al supermercato. Mi fermano per dirmi: ‘andate avanti!’”.
A parte che ci risulta che a tutt’oggi gli impegni con la gente si prendono in cabina elettorale, chiediamo: quale supermercato? Uno di Roma forse, non certo di Arezzo.

17 giugno. Usi e consumi
Se tanto ci dà tanto, dopo una legge elettorale concepita a uso e consumo di chi aveva superato il 40% alle europee, ora che regionali e comunali sembrano segnalare un cambio degli usi e consumi, c’è da scommettere che i nostri democratici stiano già pensando a una qualche riforma della riforma.