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Hai cercato " palestina", trovati 131 risultati

Una Città 151/2007
PER VOI E’ TUTTO BALCANI
Intervista a Andrej Djerkovic di Marzia Bisognin
L’ipocrisia di un certo pacifismo, che non vede che chi è aggredito deve potersi difendere, che un intervento aereo durato pochi giorni ha fatto finire un assedio durato quasi quattro anni... Chi è rimasto è spesso rimasto per caso, non è un eroe. Il modo di vivere segnato dall’assedio e dal giorno per giorno. Il fallimento della politica per cui, ancora oggi, i “bosniaci” non esistono. Intervista a Andrej Djerkovic.

Una Città 150/2007
L’ASPIRAZIONE DI UN RAGAZZO CECENO
Intervista a Francesca Sforza di Edoardo Albinati
Una Cecenia disperata, ormai terreno fertile dei fanatismi. La figura sinistra di un capo di stato collaborazionista e quella, luminosa, dell’indomita giornalista, uccisa per fare un regalo a Putin. Il lavoro straordinario di Memorial. Intervista a Francesca Sforza.

Una Città 150/2007
RICORDI DI GUERRA
Intervista a Ester Fano di Barbara Bertoncin
Quella sezione a parte, e quei due linguaggi, quello di fuori e quello in famiglia, e poi i grandi che all’improvviso tacevano, e ancora quel giorno di festa, effimero, e gli spostamenti che iniziano e il babbo che si assenta... Intervista a Ester Fano.

Una Città 149/2007
L’ABBIAMO IMPAGINATO AL CONTRARIO, ALL’ARABA
Intervista a Della Passarelli di Joan Haim
Una casa editrice nata lavorando con i detenuti che hanno condiviso il desiderio di fare libri per i più piccoli. La voglia di sperimentare idee, ma anche formati “strani”; una collana di libri bilingui scritti da immigrati che si traducono, e poi le fiabe, i libri per dislessici con un font e una carta ad hoc, e ancora l’impegno civico con volumi sulla mafia, la costituzione e l’uso del denaro... Intervista a Della Passarelli.

Una Città 149/2007
DOVE AVREI VOLUTO NASCERE...
Intervista a Adele Manzi di Barbara Bertoncin
La giovinezza e gli studi in Italia e poi l’incontro con un’associazione nata sulla scia della decolonizzazione della Chiesa, quindi la partenza per il Libano e più di 30 anni nei campi profughi palestinesi con un’idea fissa: far lavorare le donne... Intervista a Adele Manzi.

Una Città 148/2007
NOI RICOSTRUIAMO
Intervista a Jeff Halper di Barbara Bertoncin
Nel 40° anniversario dell’Occupazione, il Comitato israeliano contro la demolizione delle case palestinesi ha avviato una campagna di ricostruzione di tutte le case demolite, circa 300 l’anno. Un ebreo ortodosso newyorkese, sopravvissuto alla Shoah, sempre più a disagio verso uno Stato degli ebrei da cui non si sente rappresentato, ha donato un milione e mezzo di dollari... Intervista a Jeff Halper.

Una Città 147/2007
QUEL POZZO USURPATO...
Intervista a Michal Gans e Elise Haddad di Lanfranco Di Genio
L’esperienza del kibbutz Lohamei Haghetaot, fondato dai combattenti dei ghetti, che, a partire dalla storia della Shoah, coinvolge oggi gli studenti ebrei, arabi e cristiani di 28 scuole della Galilea in un’esperienza didattica innovativa. L’importanza di saper ascoltare l’altro anche quando dice cose spiacevoli. Una riconciliazione, quella tra Europa e popolo ebraico, ancora incompiuta. Intervista a Michal Gans e Elise Haddad.

Una Città 147/2007
UN PICCOLO GRUPPO...
Intervista a Hannah Lasman di Lanfranco Di Genio
Il ricordo della Shoah onnipresente in Israele, ma anche le possibili strumentalizzazioni politiche. La sua importanza nella formazione civica dei soldati. La proposta di un servizio civile. Il tentativo di far studiare insieme israeliani e palestinesi . Intervista a Hannah Lasman.

Una Città 147/2007
AMO ANDARE ALL’HAMMAM
Intervista a Amal Mhaili di Francesca Cimino
I dubbi su un codice di famiglia, quello marocchino, che rischia di non rispettare la cultura e il contesto delle donne. L’antipatia per una televisione che trasmette solo telenovele, la passione per Hannah Arendt e per l’hammam, il desiderio di andare in Israele... Intervista a Amal Mhaili.

Una Città 146/2007
QUEI PRIMI EBREI RUSSI
Intervista a Georges Bensoussan di Lanfranco Di Genio
L’idea sionista, nata in ambiente laico, fu osteggiata dai religiosi, per i quali era un insulto a Dio. L’impossibilità per un ebreo, pure ateo, di separarsi dalla Torah, il libro della storia del popolo; così per Israele, dove però decide la Corte Suprema, non quella rabbinica. L’ebreo per gli arabi era il dhimmi, il debole, il sottomesso. Non riconoscere uno Stato vuol dire metter nel conto un genocidio. Intervista a George Bensoussan.