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Una Città 59/1997RISCHIO D’IMPRESA
Intervista a Maurizio Donadelli di Gianni Saporetti
Intervista a Maurizio Donadelli.
Una Città 58/1997
ECONOMIA DOMESTICA
Intervista a Marinella Fiume di Gianni Saporetti
La Sicilia ha la percentuale maggiore in Italia di donne elette sindache. Uno stereotipo, quello della donna siciliana, chiusa fra le mura domestiche, neanche vero storicamente. La lotta contro la mafia all’origine della voglia di nuovo che ha visto nelle donne la risorsa a cui attingere. La cura, delle piccole cose come delle grandi, come modello. Intervista a Marinella Fiume.
Una Città 58/1997
LA CASA, UN NEGOZIO...
Intervista a Tonino Perna di Gianni Saporetti
L’incomprensibile sostegno della nostra diplomazia a un presidente già denunciato da Amnesty per i diritti e dal Financial Times per l’appoggio alle finanziarie. L’odiosa campagna della stampa italiana volta a dipingere gli albanesi come criminali. Il nostro intervento militare avrà senso solo se servirà a rafforzare una vera democrazia. Intervista a Tonino Perna.
Una Città 58/1997
QUELLE CANTINE DI SARAJEVO
Intervista a Adriano Sofri di Federico Bugno
Un viaggio orribile in uno dei tanti piccoli inferni di cui è fatto il nostro mondo. Un accanimento a volere il male degli altri furioso e, anche, inspiegabile. La gioia che procura l’affetto degli amici di Sarajevo. Il ricordo di una città in cui s’è vista l’ultima volta di tante cose e la prima di tante altre. I difetti di una pace che ha solo fermato, ma è molto, il massacro. L’eperienza importante, ma sempre dimenticata da tutti, della Macedonia. Intervista a Adriano Sofri.
Una Città 58/1997
LA TENEREZZA PER L’ULTIMOGENITO
Intervista a Emmanuel Todd di Marco Bellini
La famiglia ebraica, in cui l’eredità va al primogenito, in realtà, poi, coltiva una predilezione per l’ultimogenito, per il più debole. L’idea che il popolo ebraico ha di sé è quella di sentirsi chiamato a un’alta missione e, nello stesso tempo, di essere debole e perseguitato. Il paradosso della Francia universalista in cui l’ebraismo resta forte senza comunità e dell’America differenzialista dove un ebreo ormai totalmente assimilato parla tanto di comunità. La forza dell’alfabetizzazione in culture a famiglia-stirpe con forte ruolo delle donne. Intervista a Emmanuel Todd.
Una Città 58/1997
LE STRADE DEL LIBRO
Intervista a studenti di Carla Melazzini
Chi è fulminato a undici anni dalla Signora delle camelie e chi scambia La morte a Venezia per un horror e poi non ne esce più; chi smette di andare a scuola e poi trova La piccola Fadette; chi ha cominciato con delle fotocopie e chi ama soffrire con i perseguitati. E nella memoria più lontana il desiderio di fiaba. Intervista a un gruppo di studenti di un Istituto tecnico di Napoli.
Una Città 58/1997
UN’EUGENETICA DEL DESIDERIO
Intervista a Gianna Milano di Marco Bellini
Il fatto che la prestigiosa rivista Nature pubblichi uno studio sul gene dell’omosessualità è un segno della fortuna incontrata da un’idea deterministica del rapporto fra comportamento e geni. Un’impostazione che solleva da tanti sensi di colpa. I rischi della terapia genetica germinale che coinvolge le generazioni future e quelli di una cultura eugenetica della libera scelta. Il problema delicatissimo dell’informazione genetica. Intervista a Gianna Milano.
Una Città 58/1997
ALTAFINI, IL 56 E GLI URLATORI
Intervista a Guido Crainz di Sergio Sinigaglia
La televisione che si diffonde in campagna, Il Giorno con le sue grandi inchieste sociali, le magliette a striscie, ma anche il casellario giudiziario centrale e il ’56 che a sinistra non provoca lo sconquasso augurabile. Lo straordinario periodo fra gli anni 50 e 60, con le sue trasformazioni sociali, l’esplosione del consumismo e l’insofferenza di tanti giovani che sfocerà nel 68. La grande occasione riformista mancata dal centrosinistra. Intervista a Guido Crainz.
Una Città 58/1997
PRESO
Intervista a Vacha di Mirella Fanti
Una Città 57/1997
E ALLA FINE MELFI SCIOPERO’
Intervista a Vittorio Rieser di Gianni Saporetti
Con la fine del ricatto insito nel contratto di formazione i dipendenti di Melfi hanno iniziato a scioperare e a iscriversi alla Fiom. L’insoddisfazione, soprattutto nella fascia qualificata, per le mancate promesse della fabbrica integrata. L’inevitabile persistenza del taylorismo, l’ossessione del "fare produzione", il basso livello dei salari frustrano le aspettative suscitate dallo sforzo di formazione, invero grandioso, compiuto dall’azienda. Intervista a Vittorio Rieser.

















