Biagio, 17 anni, pescatore, vive a Napoli.

Ho 17 anni e faccio questo lavoro da dieci anni. Ho cominciato a sette anni, andavo appresso a mio padre, anche lui è pescatore, anche mio nonno, tutta la mia famiglia, anche i fratelli di mio padre. Durante la settimana andavo a scuola e la domenica andavo a mare. Poi pulivo il pesce in pescheria, ma anche sulla barca.
Poi, finita la terza media, abbiamo aperto la pescheria qui a San Giovanni e adesso lavoro tutti i giorni.
In tutto, in famiglia, siamo cinque. Com’è la vita del pescatore? E’ pesante. Di solito partiamo il pomeriggio, ma non c’è orario né di uscita né di rientro. Dipende dalla pesca… ieri siamo usciti alle tre del pomeriggio e siamo rientrati alle undici. Non abbiamo pescato bene, c’era vento forte e anche il mare era mosso.
Noi peschiamo quello che capita, quello che c’è, si butta la rete a mare e poi si tira, a cerchio.
Il peschereccio è grande, dieci metri, ci andiamo in otto: io, mio padre, mio zio, mio cugino, l’altro mio cugino e altre tre persone. Dove andiamo? Dove ci sono i pesci. La gente che ci conosce ce lo fa sapere. Si tratta sempre di pescatori, ma di altre zone. Vengono qua e ci dicono: nel tal posto ci sono i pesci e noi andiamo a prenderli, ci dicono anche il tipo di pesci, tutto. Anche noi facciamo lo stesso. Ci scambiamo le informazioni. Niente concorrenza, ce n’è per tutti.
Tra pescatori, anche di fuori Napoli, siamo tutti in contatto. Vengono da Margellina, Mondragone, Ischia, Procida, da tutte le parti. Siamo ancora in parecchi di piccoli, noi non facciamo parte di grandi organizzazioni, ognuno ha la sua barca e siamo tutti in comunicazione. E’ sempre stato così. Non c’è concorrenza perché di pesce ce n’è assai. Il mare è grande… Quando usciamo, può capitare che ci troviamo in quattro-cinque pescherecci. Ieri sera eravamo in tre. Il peschereccio è di mio zio. E’ da poco che s’è fatto la barca nuova, qualche anno. Costa 100 mila euro. Questi pescherecci li costruiscono a Santa Maria di Castellammare; li fanno anche a Margellina…

In barca ci sono diverse cose da fare, uno tira la rete, uno tiene la barca. Quella che facciamo noi si chiama pesca a cianciola. Noi facciamo solo questa.
Un altro tipo di pesca è quello che butti la rete alla sera e alla mattina si va a toglierla. Poi c’è la rete per i pesci spada che pure si va a togliere la mattina. E’ una rete apposta, ma i pesci spada si trovano fuori Capri. Poi c’è la paranza: la rete deve stare a mare due ore e poi la tirano. E’ proibito usare questa tecnica con i pesci piccoli, la maglia della rete deve avere una certa larghezza. C’è tutto un regolamento da rispettare. E’ la Capitaneria di porto a stabilire tutto. Comunque sono due mestieri diversi. Noi gettiamo la rete a fondo, ma subito la tiriamo su, invece la paranza la trascina con la barca per due ore sul fondo del mare, poi si ferma e tira su. Loro prendono più pesce. Non solo: la paranza esce alle cinque del mattino, con la cianciola noi usciamo il pomeriggio e non si sa quando torniamo, anche all’una, alle due di notte. Andiamo di notte perché i calamai, i marmoli si prendono col buio, non di giorno. Per i calamai ci vuole una luce forte, loro si mettono sotto e tu li prendi. L’hanno fatto vedere anche alla televisione, a “Linea Blu”.

Usciamo in mare tutti i giorni, la pescheria è aperta mezza giornata. Peschiamo quello che capita: spigole, orate, anguille, capitoni, di tutto, quello che c’è prendiamo. Ci sono anche giornate in cui non si prende niente. In questo periodo è difficile perché fa freddo e il pesce se ne va negli scogli. Solo quando fa mal tempo si pesca bene, perché escono fuori a mangiare e così quando c’è mare mosso noi usciamo. Se è pericoloso? Sì. Ieri con quel vento non abbiamo preso niente, e siamo dovuti tornare indietro. Una brutta avventura. Ci siamo messi tutti quanti paura. Quando c’è solo il mare mosso si pesca, ma ieri c’era anche il vento e il vento dà fastidio, è pericoloso, può succedere che la barca si gira, tante cose… per fortuna non ci è mai successo niente.
Quando dormo? Il pomeriggio. Perché poi la mattina vengo qui in negozio e vendo il pesce, lo pulisco e basta. Mi piace tutto di questo lavoro. Mi è sempre piaciuto, sì, anche pulire il pesce, fin da quando ero piccolo. E poi mi piace il mare. I pesci li conosco più o meno tutti, e mi piacciono tutti anche da mangiare. Li cucina mia madre.
Per evitare che i pesci scompaiano ci sono delle ...[continua]

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