Bernardo Brumer è in Italia da tanti anni e di mestiere si occupa del legno curvato, quello delle famose sedie Thonet, nella fabbrica delle quali, in Austria, Brumer aveva lavorato. La sua odissea fra i meandri delle leggi razziali, che per altro si faranno presto sempre più bui e senza via d’uscita, inizia all’indomani della loro promulgazione. Brumer cerca l’esenzione vantando le decorazioni della Prima guerra mondiale e l’impegno della moglie nella Croce rossa, la sua adesione al fascismo, l’essere entrambi cattolici. Invano: quando arriva il momento dell’internamento, il suo datore di lavoro di Cesenatico, una brava persona, riuscirà per diverse volte a farglielo procrastinare, accampando il rischio che la sua azienda, senza Brumer, avrebbe potuto chiudere lasciando senza lavoro i dipendenti. Alla fine, quando si capisce che non ci saranno più rinvii, Brumer ed Elena Rosenbaum, dopo il fallimento di una fuga con documenti falsi, saranno al carcere di Forlì. A metà dell’agosto del ’44. Restano loro pochi giorni di vita.
La croce al merito...
in memoria
Una Città n° 295 / 2023 settembre
Articolo di redazione
La croce al merito...
Archivio
EGREGIO SIGNOR LADRO...
Una Città n° 126 / 2005 Febbraio
Realizzata da Paola Sabbatani
Realizzata da Paola Sabbatani
Stefano, Paolo, Elton, Giuma, Sandro, Alessandro, Elvis il più giovane, Claudio, Gianfranco, Marino, Andrea, uno dei soci fondatori, Nicola, Ilir, Graziano il vignettista sono nella redazione di Ristretti Orizzonti; Ornella Favero ne è la coordinatrice.Co...
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Editoriale del n. 302
Una Città n° 302 / 2024 giugno-luglio-agosto
Dedichiamo a Giacomo Matteotti la copertina e anche l’apertura. Non solo al coraggioso antifascista, che parlò sapendo cosa gli sarebbe costato, ma anche al coerente e lungimirante socialdemocratico. Fa impressione il disprezzo espresso da Gr...
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Editoriale del n. 303, settembre 2024
Una Città n° 303 / 2024 settembre
Dedichiamo la copertina alle elezioni americane che, questa volta sicuramente, ci riguardano più delle nostre. La rinuncia di Biden, ormai inevitabile, non toglie nulla alla grandezza della sua presidenza, forse la più importante degli ultim...
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Editoriale del n. 304, ottobre 2024
Una Città n° 304 / 2024 ottobre
In copertina il Kibbutz Haogen, negli anni Quaranta. La dedichiamo a Israele, quello di un tempo ormai lontanissimo, quello amato dai democratici e dai socialisti di tutto il mondo. Cosa ne resta oggi? A fianco l’intervista ad Anna Foa. Qui sotto ri...
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Editoriale del n. 301
Una Città n° 301 / 2024 aprile-maggio
C’è stato il 25 aprile e abbiamo immaginato che uno scrittore importante, o un artista, o un filosofo, anche a nome di tanti altri, venisse in tv a dirci che essere antifascisti non vuol dire esserlo “di ieri”, in retrospettiva, m...
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