Tutti ci siamo adattati al sistema totalitario e lo abbiamo assunto come fatto immutabile, contribuendo a mantenerlo in vita. In altri termini: tutti siamo responsabili (anche se naturalmente ognuno in misura diversa) del funzionamento del meccanismo totalitario, nessuno è solo vittima: tutti contemporaneamente vi prendiamo parte. Proprio per questo ritengo insensato giudicare il triste retaggio degli ultimi quarant’anni come qualcosa di estraneo a ciò che ci è stato effettivamente trasmesso dai nostri padri. Dobbiamo piuttosto accogliere quest’eredità come qualcosa che noi stessi abbiamo permesso. Se l’assumiamo in questo modo comprenderemo che dipende da ciascuno di noi riuscire a superarla. Non possiamo addebitare tutto sul conto di chi ci ha preceduto, e non solo perché questo non corrisponderebbe alla verità, ma soprattutto perché in questo modo si ridurrebbero i doveri che oggi spettano a ciascuno di noi, in modo particolare quello di agire indipendentemente, liberamente, razionalmente e rapidamente. Non illudiamoci: il migliore governo, il migliore parlamento e il migliore presidente in sé non possono fare molto se lasciati soli, ed è profondamente sbagliato aspettarsi delle riforme esclusivamente da parte loro. Libertà e democrazia implicano la partecipazione e la conseguente responsabilità di tutti. [...]
Václav Havel, Discorso di Capodanno del 1990
(Il potere dei senza potere, La Casa di Matriona 2013)
Visita alla tomba di Vaclav Havel
Una Città n° 284 / 2022 maggio-giugno
Articolo di Vaclav Havel
LA VISITA - VACLAV HAVEL
visita alla tomba di Vaclav Havel
Archivio
Un'altra Israele?
Una Città n° 2025 / 2025 ottobre-novembre
Uno psicanalista israeliano, Eran Rolnik, in un articolo sul quotidiano liberal “Haaretz”, ha proposto di considerare la necessità e la possibilità che sorga un’altra Israele, dopo questi due anni terribili, dopo il pogrom ...
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GUERRE GIUSTE E INGIUSTE
Una Città n° 314 / 2025 ottobre-novembre
Lo scorso 25 ottobre, nell’ambito della XII edizione del 900fest intitolato “Guerra e pace. Persecuzioni e genocidi, guerre giuste e ingiuste, violenza e nonviolenza” si è tenuta una sessione dal titolo “Guerre giuste e ingi...
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QUEL FRUTTO AVVELENATO
“Amo le vite che quasi non parlano”, recita un verso famoso di una poesia di Saba del 1944. Da quando, il titolo: “Da quando la mia bocca è quasi muta / amo le vite che quasi non parlano”. Ho invidiato la rapidità e l...
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L'EUROPA MUORE O RINASCE A KYIV
Una Città n° 314 / 2025 ottobre-novembre
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Editoriale del n. 313, settembre 2025
Una Città n° 313 / 2025 settembre
Dedichiamo la copertina agli ostaggi israeliani finalmente liberi dopo l’orrenda prigionia a cui sono stati costretti dagli islamisti di Hamas per l’unica colpa di essere ebrei israeliani. Qui a fianco dedichiamo la pagina al ritorno a casa, s...
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