Pierre Vidal-Naquet, storico dell’Antichità, intellettuale impegnato nella difesa dei diritti dell’uomo, contro la tortura in Algeria, e contro il negazionismo, è nato nel 1930 a Parigi. Nel giugno del 1940 la famiglia si rifugia a Marsiglia dopo un lungo esodo perché il padre rifiuta di lasciare la Francia. Il 15 maggio del 1944 il padre e la madre vengono arrestati. Non li vedrà mai più. Lui invece scampa miracolosamente alla deportazione. Con la liberazione, torna a Parigi, dove vive con la nonna e altri parenti. Studia al Liceo Carnot, dove si appassiona alla tragedia greca, come pure alla storia. A 18 anni. con alcuni amici, dà vita alla rivista "Imprudence”. Nel ‘48, il processo Rajk, in Ungheria, svanisce del tutto la tentazione di aderire al Partito Comunista. Giovane docente universitario prosegue il suo lavoro sulla Grecia antica, "eterodosso” rispetto agli studi tradizionali per l’influsso di Platone, ma anche di Dumézil e Lévi-Strauss. Nel 1958 firma il Manifesto dei 121, contro la guerra d’Algeria. Viene sospeso dall’insegnamento. Il suo primo libro, L’Affaire Audin, è consacrato alla guerra d’Algeria. Fedele agli ideali anticolonialisti e indignato per l’uso della tortura (di cui il padre era stato vittima dopo l’arresto nel ‘44) scrive La raison d’état et La torture dans la République.
Tra i molti libri sulla Grecia antica, ricordiamo Il cacciatore nero. Forme di pensiero e forme di articolazione sociale nel mondo greco antico (Feltrinelli) e, con Jean-Pierre Vernant, i due volumi Mito e tragedia nell’antica Grecia (Einaudi). Ha inoltre scritto Il buon uso del tradimento. Flavio Giuseppe e la guerra giudaica (Editori Riuniti).
Vidal-Naquet ha ingaggiato anche una dura lotta contro i negazionisti e i revisionisti, in particolare con il libro Gli assassini della memoria (Editori Riuniti), dedicato alla madre. Si è infine molto occupato del conflitto israelo-palestinese, prendendo fin da subito posizione per uno Stato Palestinese. E’ stato direttore de l’École des hautes études en sciences sociales (Ehess), e ha insegnato negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Italia.
Le sue memorie sono state raccolte in due volumi: La brisure et l’attente, 1930-1955 e Le trouble et la lumière, 1955-1998 (Seuil/La Découverte). Il suo ultimo libro è L’Atlantide. Petite histoire d’un mythe platonicien, Les Belles Lettres, 2005.
E' morto il 29 luglio 2006 a Nizza.
ricordarsi
una città / 2006
Testo di la redazione
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