Oltre cento generali israeliani invitano Benjamin Netanyahu a negoziati regionali: due stati per due popoli*.

Signor Primo Ministro,
noi sottoscritti siamo comandanti della Israeli Defense Force e ufficiali di polizia riservisti che hanno combattuto nelle guerre di Israele. Conosciamo per esperienza diretta il prezzo pesante e doloroso preteso da queste guerre; ci siamo battuti con forza per lo Stato, nella speranza che i nostri figli sarebbero vissuti qui in pace, ma la realtà è che di nuovo li stiamo mandando nei campi di battaglia e ci tocca guardarli indossare le divise e i giubbotti antiproiettile per combattere nell’Operazione Margine Protettivo.

Siamo rimasti impressionati dalla sua assennata conduzione dell’Operazione Margine Protettivo; in quelle circostanze, Israele non poteva e non può consentire che si spari sulle nostre case né che si metta in pericolo il nostro popolo. Ma quest’operazione potrebbe rivelarsi vana, se non agiamo subito per impedire la prossima guerra. Il governo d’Israele e i suoi abitanti non possono permettersi il lusso di starsene buoni, in attesa. È giunto il momento di assumersi la responsabilità per il nostro futuro e approfittare dell’opportunità storica che ci si presenta dopo l’Operazione Margine Protettivo.

Siamo nel bel mezzo delle giornate commemorative per i caduti della guerra dello Yom Kippur, una guerra nata dalla cecità politica della leadership israeliana. Siamo preoccupati che una simile cecità ci farà sprecare l’opportunità che ora ci si presenta. Per questo motivo noi le chiediamo di adottare un approccio politico-regionale e di avviare i negoziati con gli Stati arabi moderati e con i palestinesi (anche in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza) sulla base dell’iniziativa di pace araba-saudita, così com’è stata proposta a Israele dal presidente dell’Egitto Abdel Fattah Al-Sisi, in occasione della recente conferenza internazionale del Cairo, e dal principe saudita Turki Al Faisal lo scorso luglio.
Voi stesso avete delineato un orizzonte politico e annunciato che ci sono alcuni interessi in comune. Sapete bene che gli stati arabi moderati vogliono promuovere, insieme a noi, una soluzione politica che ci permetterà di affrontare insieme i nostri nemici comuni e di stabilizzare il Medio Oriente.
Voi sapete bene che questa è l’unica vera risposta alla minaccia iraniana e alle minacce terroristiche di Isis, Hamas, Hezbollah, Al Qaeda e di altre organizzazioni terroristiche. Sapete anche che solo l’approccio politico-regionale e un’intesa con gli Stati arabi moderati hanno qualche possibilità di portare a un accordo con i palestinesi, nonché stabilità, sicurezza e prosperità economica. L’approccio politico-regionale è foriero di grande speranza. Solo questo approccio può condurre a un drastico cambiamento politico capace di portare uno sviluppo socio-economico che possa trasformare Israele in una società modello per i propri cittadini, per gli ebrei della diaspora e per tutte le nazioni del mondo. Solo questo approccio può aiutarci a contrastare le difficoltà socio-economiche, ridurre il costo della vita e migliorare la qualità della vita dei cittadini che ora protestano per le difficoltà economiche.
Non è una questione di "destra” e "sinistra”. Non è una questione di "paura”. È un’idea alternativa per la soluzione di un conflitto, che non si basa (soltanto) sui negoziati con i palestinesi -già falliti più e più volte. La preghiamo di non unirsi a coloro che, un giorno sì e l’altro no, strumentalizzano la paura di eventuali pericoli come scusa per non fare nulla. La preghiamo di non utilizzare gli annunci dei pericoli come una scusa per non fare nulla. Sappiamo ciò che è necessario per garantire la sicurezza per Israele e che la cooperazione regionale contribuirà a questo obiettivo.
C’è un’alta probabilità che questa iniziativa abbia successo! Ma se anche così non fosse, lei è tenuto a provarci in nome del popolo di Israele.
Solo allora potremo guardare i nostri figli e nipoti negli occhi e dire loro: "Ci abbiamo provato, ci dispiace, non ci siamo riusciti.”
Ci aspettiamo da lei un’iniziativa coraggiosa e capacità di leadership e visione.
Come combattente, lei è stato cresciuto con lo slogan "solo chi osa ha successo”.
Come politico, adotti ora questo slogan: "Solo colui che inizia riesce”Faccia strada, noi la seguiremo!

Zam ...[continua]


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