Antonio Mumolo, avvocato del foro bolognese, è il Presidente dell’Associazione "Avvocato di strada”, che offre tutela legale gratuita alle persone senza dimora.

Come è nata l’associazione "Avvocato di strada”? Quali sono i suoi obiettivi e le sue forme di organizzazione?
A Bologna dal 1993 esiste l’Associazione "Amici di Piazza Grande”, che si occupa di varie forme di marginalità e che promuove iniziative concrete per contrastare l’esclusione sociale e affermare i diritti dei senza tetto. L’Associazione stampa il giornale di strada "Piazza Grande”, ha una compagnia teatrale, un’officina di biciclette, una sartoria, un’unità mobile di sostegno e una cooperativa che effettua sgomberi e traslochi. Tutte queste attività coinvolgono direttamente persone senza fissa dimora che affrontano percorsi di recupero.
Nell’esperienza dell’associazione è emerso (ed è stato denunciato) il degrado delle relazioni fra istituzioni e cittadini, da una parte, e tutto ciò che non rientra nella "normalità”, dall’altra. Essere poveri è oggi considerata una colpa, e non più uno status, una condizione in cui chiunque potrebbe trovarsi. Le persone che vivono in strada, e in generale i soggetti deboli e meno tutelati, lamentano di subire quotidianamente soprusi e prevaricazioni di ogni genere, senza possibilità di difendersi.
E’ da questa constatazione che, all’interno dell’associazione "Amici di Piazza Grande” è nato, nel 2001, lo sportello "Avvocato di Strada”, destinato alla tutela organizzata e gratuita, anche sul piano legale, dei diritti delle persone senza fissa dimora (cioè di coloro che vivono in strada, nelle stazioni, nei dormitori, in una parola degli homeless).
In particolare, lo sportello è un servizio a bassa soglia che si propone di consentire l’effettività dell’accesso alla giustizia agli emarginati, garantendo un’assistenza legale a persone private dei diritti fondamentali.
Il progetto, oltre alla principale funzione di tutela dei diritti delle persone senza fissa dimora, si prefigge gli scopi di raccogliere le norme e la giurisprudenza in materia di esclusione sociale, di realizzare una carta dei diritti degli esclusi e, infine, di costituire un centro sui diritti di chi vive in povertà e in condizioni di disagio.
Il raggiungimento di questi obiettivi prevede alcune azioni, fra le quali: 1) la costituzione di una rete che coinvolga i sindacati unitari, la Consulta cittadina contro l’esclusione sociale, le realtà no profit, i centri per i diritti degli emarginati presenti nel territorio cittadino, oltre all’Università; 2) la costituzione di un archivio dei casi trattati e la produzione di materiale informativo ad uso degli operatori; 3) il censimento sistematico della normativa e della giurisprudenza inerenti l’esclusione sociale; 4) la costituzione di un gruppo di avvocati civilisti, amministrativi e penalisti disponibili ad assistere le persone senza fissa dimora, anche ove non sia possibile utilizzare l’istituto del gratuito patrocinio; 5) l’istituzione di campagne informative rivolte alla cittadinanza e agli utenti del servizio.
Tutto ciò è attivo a Bologna. Esiste un’unica sede, oppure vari poli di questo tipo di servizio anche legale? Esistono poi altri "nodi” di questa rete di sostegno contro l’esclusione?
La tutela legale è attualmente prestata, a Bologna, presso un ufficio, cosiddetto "sportello”, organizzato come un vero e proprio studio legale nell’accoglienza, nella consulenza e nell’istruzione delle pratiche. Il servizio, inoltre, è "sceso in strada”, assicurando la propria presenza direttamente presso i centri di accoglienza e i dormitori pubblici ove la notte dimorano le persone prive di alloggio; gli utenti sono oggi ricevuti dagli avvocati anche all’interno di quattro dormitori cittadini.
Uno dei principali obiettivi del progetto è quello di aprire sportelli nelle città italiane ove vivono persone senza fissa dimora.
Sin dall’inizio dell’attività lo sportello di Bologna ha organizzato incontri con legali di altri Fori e associazioni di volontariato di altre città interessati a replicare questa esperienza. In tali incontri sono stati illustrati gli obiettivi del progetto e le sue caratteristiche, ed è stato offerto ogni possibile aiuto a coloro che intendevano provare a replicare l’esperienza nel proprio territorio.
Nel febbraio 2007 è nata l’Associazione "Avvocato di strada Onlus”, che riunisce ed organizza tutti gli sportelli dislocati sul territorio nazionale. Oggi gli sp ...[continua]

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