Noi, cittadini di Israele, chiediamo il pubblico sostegno al riconoscimento di uno Stato palestinese democratico come condizione per la fine del conflitto e il raggiungimento di un accordo sulla base dei confini del 1967. Il riconoscimento di uno Stato palestinese su queste basi è vitale per l'esistenza di Israele: si tratta del solo modo di garantire la risoluzione del conflitto attraverso le negoziazioni, prevenire lo scoppio di un'altra ondata di violenza e evitare il rischio di isolamento di Israele nel mondo.

Per il successo dell'applicazione degli accordi sono necessarie due leadership -israeliana e palestinese- che si riconoscono mutualmente, che vogliono la pace e che si impegnano pienamente in nel processo. È questa l'unica politica che permette che la sorte e la sicurezza di Israele restino nelle sue mani. Qualunque altra politica contraddirebbe la promessa del Sionismo e il benessere del popolo ebraico.

Noi, i firmatari dell'appello chiediamo che tutti coloro che lottano per  la pace e le libertà civili in tutte le nazioni di unirsi a noi nell'accogliere la Dichiarazione di Indipendenza  palestinese enel sostenere gli sforzi dei cittadini dei due stati nel mantenere relazioni pacifiche sulla basi di confini sicuri e del buon vicinato. La fine dell'occupazione è una condizione fondamentale per la liberazione dei due popoli, la realizzazione della Dichiarazione di Indipendenza di Israele e il futuro di una pacifica coesistenza.


Firmatari:  
Larry Abramson; Avraham Adan , ex comandante del Armored Corps; Chaim Adler, vincitore del Premio Israele, Joseph Agassi; Gila Almagor-Agmon, vincitore del Premio Israele, Yitzhak Arad, ex presidente di Yad Vashem; As’ad As’ad, ex membro della Knesset, Likud; Menachem Aviram, ex comandante delle Paratroopers Brigade; Collette Avital, ex console a New York; Avner Azulai, ex agente del Mossad; Elie Barnavi, ex ambasciatore in Francia; Mordechai Bar-On, ex Education Officer; Ilan Baruch, ex ambasciatore in Sud Africa, Yehuda Bauer, ex direttore del Centro Studi dell'Olocausto Yad Vashem; Haim Ben-Shahar, ex rettore dell'Università di Tel Aviv e fondatore del Israel Democracy Institute, Michael Ben Yair, ex Procuratore generale, Menachem Brinker, vincitore del Premio Israele; Judith Buber Agassi;  Naomi Chazan; Ran Cohen, ex Ministro del Commercio e dell'Industria, Nehemiah Dagan, ex Chief Education Officer,  Yossi Dahan Yael Dayan, ex membro della Knesset, Eran Dolev; Yehuda Elkanam ex rettore della Central European University; Yitzchak Elron; Yaron Ezrahi, vincitore del Political Science Society Award;  Yona Fischer, vincitore del Premio Israele; Ari Folman, vincitore del Golden Globe;  Yitzhak Galnoor, ex Commissario al Servizio civile; Haim Ganz; Shlomo Gazit, ex capo dell'Intelligence, presidente dell'Agenzia ebraica e rettore dell'università Ben Gurion; Yair Garbuz, vincitore del premio Emet; Moshe Gershuni, vincitore del Premio Israele;  Yosef Geva, ex  OC Central Command;  Galia Golan; Amiram Goldblum; Hanoch Gutfreund, ex rettore dell'Università ebraica; Shlomo Gur, ex direttore generale del Ministero della giustizia; David Harel, vincitore del Premio Emet e Israele; Shmuel Harlap, presidente di Colmobil Limited;  Yoram Kaniuk, vincitore del premio Sapir; Dani Karavan, vincitore del Premio Israele; Elihu Katz, vincitore del Premio Israele; Paul Kedar, ex console a New York;  Yehoshua Kolodny, vincitore del Premio Israele; Amos Lapidot, ex comandante dell'Israeli Air Force; Alex Levac, vincitore del Premio Israele; Alon Liel, ex direttore Generale del Ministero degli Esteri; Asher Levy;  Gen Zeev Livneh, established the Home Front Command; Ram Loevy, vincitore del Premio Israele; Avishai Margalit, vincitore del Premio Israele e Emet; Hanna Maron, vincitore del Premio Israele,  Menachem Maron (Mendy), ex comandante del Collegio Militare; Sami Michael, vincitore del Premio Emet;  Ohad Naharin, vincitore del Premio Israele e Emet; Nachik Navot, ex vice capo del Mossad; Jad Ne’eman, vincitore del Premio Israele; Amoz Oz, vincitore del Premio Israele; Ilan Paz; Dov Pekelman; Elad Peled, ex comandante del Security College e direttore generale del Ministero dell'Educazione; Itamar Procaccia, vincitore del Premio Israele; Sefi Rachlevsky, esperto di teologia ebraica; Eliezer Rafaeli, primo rettore dell'Università di Haifa University; Sheizaf Rafaeli, decano della Scuola di management dell'Università di Haifa; Giora Ram, ex vice-comandante de ...[continua]

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