Il nostro primo messaggio sulla riunione tenutasi a Forlì ha provocato anche qualche equivoco. Era sicuramente scritto in fretta e male. Ci torneremo sopra. Intanto andiamo avanti riportando altri stralci di discussione.
Stiamo preparando un volantino promozionale dell'abbonamento d'ingresso (a 30 euro con in omaggio l'Almanacco delle buone pratiche). Sulla proposta dell'abbonamento di ingresso ci contiamo molto e bisogna che ci facciamo venire delle idee. Ma la discussione si è impuntata sul testo del volantino, in cui, con una forma grafica particolare (riquadri messi un po' storti, a mo' di biglietti appuntati) si dice quasi tutto su "chi siamo". Enzo e Luciano hanno espresso alcune riserve, una grafica (troppo scritto) e una di opportunità, in particolare rispetto a uno di questi testi che è una vera propria "dichiarazione di fede"; Carlo ha messo in evidenza come questa dichiarazione fosse comunque una novità grossa; ma alla fine tutti sono stati d'accordo. Joan ha proposto che proprio questa "dichiarazione" compaia sempre anche sulla rivista. Riportiamo i testi del volantino:
UNA SPECIE DI EDITORIALE dal titolo "Un impegno a domandare".
Abbiamo superato i centocinquanta numeri. Vogliamo andare avanti. Crediamo, o ci illudiamo, di essere nel nostro piccolo pure utili.
La rivista si autofinanzia con gli abbonamenti e sopravvive grazie all'impegno volontario di tanti amici. Non ha pubblicità né la vuole.
Continuiamo a pensare che la "militanza della domanda", la pratica dell'ascolto e del racconto, sia un'ottima cosa per chi voglia governare il paese più importante del mondo come per un giovane che voglia far qualcosa di buono nel quartiere più sperduto del globo. E che il pluralismo sia un valore assoluto ma anche una cosa molto utile, così come l'idea, il pregiudizio vorremmo dire, che negli altri ci siano sempre delle ragioni da stare a sentire, da indagare.
Continuiamo pure a pensare che valga la pena impegnarsi in una battaglia delle idee affinché la sinistra, anche riandando alla sua tradizione più nobile, ritrovi la sua originaria "ragione sociale": la fiducia nelle persone, nella loro libertà e capacità di autonomia e autogoverno e nel loro bisogno vitale di associarsi, di cooperare. Ci sembra importante provare a raccontare, a giovani ansiosi di cambiamento, a quali devastazioni in tutto il secolo scorso abbia portato l'altra scelta, quella "statalista" e centralista. E a spiegare come si possa essere radicali senza essere antagonisti, come si possa costruire "un altro modo", "un altro mondo" senza dover prima distruggere. Per tutto questo, ovviamente, noi possiamo fare ben poco, ma insieme ad altri un contributo possiamo darlo.
Sosteneteci sottoscrivendo l'abbonamento.
LO SLOGAN
"le domande vengono prima delle risposte"
LA CITAZIONE DI BERNERI
"Preferisco un gendarme che parla della propria vita a un filosofo che parla della vita" (Camillo Berneri, 1935)
LA CITAZIONE DI ALEX LANGER
"Bisognerà far intravedere l'alternativa di una società più equa e più sobria, compatibile con i limiti della biosfera e con la giustizia (anche fra i popoli). Da molte parti si trovano oggi riserve etiche da mobilitare che non devono restare confinate nelle 'chiese', e tantomeno nelle sacrestie di schieramenti e ideologie. Auguro a tutti che la lettura di questa rivista possa stimolarci in quel senso".
Alex Langer, Natale 94
LA DICHIARAZIONE
Crediamo all'attualità dei grandi ideali di un tempo lontano, gli ideali del socialismo umanitario: democrazia, libertà e giustizia sociale, cooperazione e mutualità, comunalismo e federalismo, europeismo e cosmopolitismo
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