Giriamo l'email di Antonio Becchi, abbonato.

Cari Amici,
davvero un’orribile notizia, per me del tutto inaspettata, nonostante
alcuni preavvisi del Luglio scorso. In questi giorno volevo chiamare Gino
per raccontargli di un recente viaggio a Lourmarin, dove la figlia di
Albert Camus, Catherine, ha organizzato una bella esposizione su "Camus et
l’Italie”. Tra i manoscritti di Nicola Chiaromonte e le foto di Miriam, ho
pensato subito a lui.
Avevo incontrato Gino soltanto tre anni or sono, ma il suo nome mi era
noto sin dall’infanzia, attraverso i racconti di uno zio pittore, Antonio
Saba Telli, amico suo e di tanti altri ‘espatriati’. Albert, Nicola,
Miriam, Andrea (Caffi), Gino appartengono alla piccola brigade che,
silenziosamente (‘assenza, acuta presenza’), ha segnato la mia formazione.
Un gruppo di ‘combattenti’ non-allineati, testimoni d’eccezione di una
cultura ‘altra’ (l’’altra tradizione’, appunto), immune dalle tare
modaiole e dal narcisismo salottiero di tanti contemporanei. Gino
combattente lo era per vocazione e per volontà, nella sua vita lo ha
dimostrato sino all’ultimo, lasciandoci un esempio formidabile di
intelligenza, generosita’, umanita’.
Sono a disposizione per qualsiasi iniziativa che voglia ricordare la sua
figura e la sua opera. Si potrebbe organizzare un incontro a Terentola
(prossimo Gennaio?), stringendoci cosi’ tutti insieme intorno alla
carissima famiglia. Ma si potrebbe aggiungere qualcosa di piu’ lungo
respiro, ricostruendo ‘a piu’ voci’ il suo percorso umano e intellettuale,
al centro degli eventi che hanno segnato il Novecento.
Resto in attesa di vostre notizie. Un caro saluto
Antonio