Chiara Faini è responsabile dello sviluppo di Smart Italia.

Che cos’è Smart?
Smart è l’acronimo di Società mutualistica per artisti, una realtà nata a Bruxelles nel 1998 prima come onlus e dal 2016 come cooperativa. I soci fondatori sono un ingegnere nucleare e un fiscalista che a un certo punto si sono resi conto di avere tanti amici musicisti che erano spesso costretti a lavorare in nero perché non sapevano come fatturare, e che quando avevano un quesito rispetto alla loro posizione previdenziale o fiscale venivano rimbalzati da un interlocutore all’altro, senza mai trovarsi di fronte qualcuno di competente sulla loro specifica situazione.
Queste persone lamentavano inoltre grandi difficoltà a farsi pagare. Connessi tra di loro dal punto di vista estetico, artistico ma quando avevano un problema erano molto soli. Parliamo quindi di una forza lavoro molto frastagliata e accomunata da un regime di grande precarietà. Ecco allora l’idea di creare una struttura che mettesse assieme gli artisti cercando soluzioni concrete. Considera che un cantante che ha in programma un concerto, non troverà nessuno disposto ad assumerlo per quella serata e spesso aprire una partita Iva non è conveniente.
Come funziona? In sostanza Smart associa e assume il lavoratore freelance e fattura per suo conto al committente garantendogli in questo modo la certezza del pagamento e anche tempi molto veloci. Per fare tutto questo trattiene una piccola percentuale sul fatturato (del 6,5% in Belgio, dell’8,5% in Italia). Essendo Smart un progetto senza scopo di lucro, quel costo serve a pagare il servizio di fatturazione assieme a tutte le pratiche previdenziali, fiscali, assicurative, ecc. Questa percentuale viene inoltre reinvestita nel progetto creando un salvadanaio comune collettivo. Se ci sono problemi, è Smart che si fa carico del recupero crediti e del rischio di mancato pagamento e comunque di anticipare la liquidità per i lavoratori. In Belgio, il socio Smart viene pagato entro sette giorni lavorativi; in Italia, il dieci del mese successivo. Se fai un concerto in maggio ti viene pagato il dieci giugno. Uno degli obiettivi del 2017 è accorciare ulteriormente il pagamento anche in Italia, portandolo a dieci giorni.
A chi si rivolge Smart?
Al lavoratore atipico, a chi si trova in una condizione lavorativa che non rientra nelle due categorie ottocentesche che vedono, da un lato, il dipendente pubblico o privato, a cui ogni mese viene versato uno stipendio e dall’altro l’imprenditore nell’accezione brianzola del termine che ha, ad esempio, l’impresa di mobili, assume delle persone e fa crescere impresa. Ecco, il nostro target è un’altra cosa; il legislatore non ha pensato a questa figura e quindi tende a forzarla in quei due cassetti che però non corrispondono alla sua realtà professionale.
Cosa succede? Che spesso il lavoratore è forzato a lavorare in nero oppure si confronta con tutta una serie di obbligazioni previdenziali, burocratiche, amministrative che non è in grado di governare.
Smart è nata per venire incontro alle esigenze degli artisti, ma col tempo ha coinvolto altre categorie di lavoro. Grazie a quel 6,5% che tutti mettono nel salvadanaio, Smart Belgio negli anni ha potuto allargare i servizi. Oltre alla fatturazione e alla garanzia dei tempi di pagamento, è nato un servizio di informazione e accompagnamento perché le persone spesso arrivano da noi dopo essere state rimbalzate da tutte le parti. Smart allora aiuta il socio a preparare il contratto, ad accedere alla disoccupazione, a tutelare il valore del suo lavoro. Questi aiutanti si chiamano "consiglieri” e ogni socio ha un consigliere di riferimento che lo accompagna nel corso della sua vita lavorativa. Ovviamente sul piano della progettualità è il socio il protagonista, ma riguardo a tutti gli altri aspetti c’è qualcuno che gli sta a fianco. Poi c’è un’assistenza giuridica e un servizio di formazione. Nel settore culturale spesso la formazione offerta riguarda il come diventare fotografo, come fare una traduzione editoriale, ma non c’è nessuno che ti insegna appunto a redigere un contratto, a stabilire i prezzi, a rapportarti al cliente, a gestire i diritti d’autore, a fare comunicazione. Tutte informazioni che riguardano più la parte imprenditoriale, e che però sono altrettanto importanti. Oggi Smart ha anche una collezione di arte contemporanea, gestisce uno spazio di coworking, ha un servizio di leasing e microcredito per i suoi ...[continua]

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