25 aprile. Sala passeggeri problematici
Nel blog del collettivo di giornalisti Nawart Press, Eleonora Vio ha raccontato una brutta esperienza all’aeroporto Ataturk di Istanbul, dove vive, e dove stava rientrando dopo un periodo a Belgrado. Purtroppo la sua "Press card”, documento reso obbligatorio dalle autorità turche lungo le zone di confine, che aveva richiesto ormai da un mese, non le era ancora stata recapitata; così, al controllo passaporti, notati i visti di diversi paesi, l’addetto s’è insospettito, l’ha fatta aspettare e subito è arrivato un militare: "Il ministro le impedisce l’accesso. La rimandiamo in Serbia”.  Di lì Eleonora è stata trasferita nella stanza femminile dell’area riservata ai "Passeggeri problematici”, in compagnia di altre venti donne e dieci bambini da Afghanistan, Pakistan, Siria e Camerun. Una delle donne, Shapnab, afgana, era trattenuta lì da un mese, periodo durante il quale aveva potuto vedere il padre e il fratello, costretti nell’area maschile, solo un’ora al giorno. Eleonora non ci poteva credere. La "sala passeggeri problematici” ha i neon accesi giorno e notte, così non si riesce a dormire. L’unica distrazione arriva con i pasti preconfezionati delle compagnie aeree. La brutta esperienza di Eleonora si è conclusa dopo trenta ore, quando è stata imbarcata su un aereo per la Serbia. Shapnab, con cui è rimasta in contatto telefonico, è ancora lì, detenuta da due mesi. (nawartpress.com)

27 aprile. Visti dalla Cina
Baidu, portale di ricerca cinese, è simile a Google: se si comincia a scrivere una parola da cercare, mostra delle opzioni di auto-completamento prendendole dalle ricerche più diffuse degli altri utenti; proprio a partire da queste, "Foreign Policy” ha raccolto le curiosità più diffuse tra i cinesi riguardo il mondo. Colpisce una domanda ricorrente sull’Italia: "Perché l’Italia non ha subìto lo stesso duro trattamento riservato nel Secondo dopoguerra a Germania e Giappone?”. (foreignpolicy.com)

2 maggio. L’auto senza autista
La macchina che si guida da sola? Rischia di essere "il primo robot in grado di uccidere”. Sul sito di recensioni automobilistiche Jalopnik, Jason Torchinsky si interroga sui rischi dell’auto senza autista. Innanzitutto, fa notare Torchinsky, andranno ridefiniti i crash-test: non basterà più lanciare un’auto contro un muro e vedere che succede, dovremo testare il veicolo su decisioni etiche piuttosto complesse.  Come si comporterà un’auto lanciata ad alta velocità che perde aderenza e sbanda? Andrà a sbattere contro un muro, uccidendo i passeggeri? Andrà ad attutire lo schianto contro i passanti? Sceglierà di fermarsi andando contro un’altra macchina? C’è da immaginare un futuro in cui, oltre alle performance dei veicoli, le case automobilistiche reclamizzeranno anche i loro profili etici. (jalopnik.com)

5 maggio. Apple in India
Doveva essere sembrata una buona idea, invece si è rivelata una bruttissima gaffe. La Apple aveva proposto al governo indiano di fare una distribuzione in larga scala di iPad, iPhone e iMac di seconda mano. Più precisamente "ricondizionati”, cioè usati ma riparati e certificati. Per Apple, sarebbe stata una grande opportunità perché l’India è un paese più che emergente, con un mercato potenziale enorme, dove però la popolazione non può certo permettersi di comprare telefonini e tablet che costano settecento euro e più. Il paese con forse i migliori ingegneri informatici al mondo però non si è entusiasmato all’idea di essere invaso da prodotti tecnologici usati e ha rispedito l’offerta al mittente. (bloomberg.com)

6 maggio. Bugie
Bubacarr è un richiedente asilo arrivato in Italia dal Gambia. Sta aspettando il riconoscimento dello status di rifugiato in una struttura di Ferrara. Nell’attesa, non trovando lavoro, passa le giornate a chiedere l’elemosina per arrotondare i cinquanta euro mensili che gli spettano. Purtroppo per lui, però, i precedenti non sono buoni: l’anno scorso il 66% dei richiedenti asilo del Gambia sono stati respinti e invitati a lasciare il paese. Ora, confessa al "Guardian”, si rende conto di aver deciso di partire dopo essersi fatto un’idea sbagliata di ciò che avrebbe trovato in Europa. Per la vergogna di dare una delusione ai suoi, che per pagargli il viaggio hanno fatto grandi sacrifici, ora sui social network racconta tutt’altra storia, fatta di successi. (theguardian.com)

7 maggio. Hacking team
"La Blackwater della sicurezza web”. Così "Foreign Policy” definisce Hacking Team, società italiana che offre servizi di sorveglianza e intrusione informatica (spyware) a governi e agenzie di tutto il mondo -la stessa che l’Fbi ha contattato per sbloccare l’iPhone dell’attentatore di San Bernardino. Hacking "Team è stata fondata da David Vincenzetti, milanese 43enne che ha iniziato come hacker nel suo garage, per poi diventare, ancora studente, responsabile della sicurezza web della Bicocca di Milano. Tra il 2003 e il 2004, assieme a due amici ha sviluppato quello che sarebbe diventato il prodotto di punta della società, ancora oggi molto richiesto in tutto il mondo: Rcs, Remote Control System, un virus capace di insinuarsi in un telefono e prenderne il controllo, permettendo l’accesso a tutte le informazioni personali. Nel 2012 Hacking Team è stata accusata da organizzazioni umanitarie di fornire spyware anche a governi repressivi. La spiegazione di Vincenzetti è che: "La privacy è importante. La sicurezza nazionale lo è molto di più”. (foreignpolicy.com)

12 maggio. Assad e la linea rossa
La decisione di Obama di non dar seguito alle ritorsioni minacciate quando Assad ha superato la "linea rossa” usando armi chimiche è stata e continua a essere molto criticata. All’epoca Obama si giustificò accampando gli accordi in corso con la Russia per distruggere l’arsenale chimico siriano. Ora però fonti israeliane denunciano che la Siria lo scorso mese ha di nuovo usato il sarin (gas che si supponeva non avesse più). Secondo l’ultimo rapporto della Syrian American Medical Society, le armi chimiche fanno ormai parte della nuova Siria "normale”. Nel 2015, ci sarebbero stati 69 attacchi con armi chimiche, perlopiù  bombe al cloro lanciate dall’aviazione di Assad. Il regime giustifica questi attacchi dicendo che l’obiettivo è l’Isis o al-Nusra; il fatto è che gli jihadisti operano in mezzo ai civili e a gruppi dell’opposizione moderata. David Ignatius torna a chiedere quanto Obama, e ora anche Putin, possono tollerare che la Siria continui a superare la linea rossa quando c’è un trattato russo-americano che ha stabilito il bando delle armi chimiche. (washingtonpost.com)

12 maggio. La salute dei medici
Negli Stati Uniti, alcuni ospedali si stanno preoc­cupando della resilienza dei medici. Avere a che fare quotidianamente con pazienti con patologie molto gravi se non mortali e con i loro familiari non è per niente facile. Ci si può anche ammalare per lo stress. Alcuni ospedali stanno prendendo provvedimenti. All’ospedale Monte Sinai di New York, una volta al mese si fa colazione insieme e si parla degli episodi più faticosi. Altre cliniche organizzano dei veri e propri corsi di sopravvivenza. I tassi di burnout più elevati riguardano le specialità pediatriche. Molti di questi medici confessano di essere scoppiati a piangere più di una volta davanti ai genitori dei piccoli pazienti. Altri invece sono imperturbabili in ospedale, ma appena a casa si disperano per giorni. Fortunatamente oggi mostrare le proprie emozioni, anche la propria debolezza, non è più considerato negativamente. Durante questi corsi di resilienza, ai medici e agli operatori vengono suggeriti alcuni stratagemmi per non perdere il controllo. A volte basta uscire qualche minuto dalla stanza del paziente, riprendere fiato, e poi rientrare. (wsj.com)

13 maggio. Doomerang
Negli scorsi mesi in Inghilterra si è parlato della "generazione boomerang”, quei giovani che, dopo aver provato a lasciare il nido domestico, a causa di difficoltà economiche hanno deciso di tornare a vivere coi genitori. Il trend è emerso dai dati dall’Office for National Statistic; rispetto al 1996, quando sono iniziate le rilevazioni, il numero di 24-35enni che vivono coi genitori ha raggiunto un picco del 25%. Ora sembra emergere una nuova tendenza, chiamato della "generazione doomerang”: persone mature che avevano messo su casa già da anni ma, stretti dalle difficoltà economiche, sono tornati a vivere da mamma e papà. Secondo un sondaggio del Churchill Insurance, la maggioranza sarebbero uomini; tanti i divorziati. (dailymail.co.uk)

17 maggio. One euro jobs
Zaid, 23 anni, rifugiato iracheno, dalle sei e mezza alle otto lavora per la municipalità di Berlino: distribuisce i pasti ad altri 152 profughi siriani, iracheni, afgani e moldavi. Non solo: apparecchia la tavola, taglia il pane, serve i pasti e poi fa le pulizie. Il tutto per circa un euro all’ora. Sono i cosiddetti "one euro jobs”, una formula pensata anni fa per chi rimaneva fuori dal mercato del lavoro, per tenerlo comunque occupato. Oggi questi lavori vengono offerti anche ai richiedenti asilo. Zaid certo non si lamenta, ha lasciato Baghdad sei mesi fa ed è contento di poter almeno parzialmente riempire le giornate. Allo stato attuale Berlino occupa quasi quattromila rifugiati a un euro all’ora. In Bavaria sono novemila. Ronald Bachmann, economista, non è affatto convinto che il "lavoro da un euro” sia davvero un trampolino per entrare o rientrare nel mercato del lavoro. Il rischio, paventato da Holger Schaefer, è di "sussidiare l’esclusione” di queste persone. Zaid comunque non pensa di servire pasti per sempre: si è iscritto a una scuola superiore di Berlino, così da poter poi riprendere quegli studi in Information Technology che ha dovuto bruscamente interrompere quando ha lasciato l’Iraq. (dailystar.com)

18 maggio. Una scuola senza professori?
Nel Belgio francofono a settembre aprirà una nuova scuola. Una scuola "democratica”, fondata sul modello della "Sudbury Valley School” statunitense, dove non c’è un programma, né esami, né interrogazioni, e nemmeno professori! Una scuola dove, spiegano gli iniziatori Antoine Guenet e Susan Clynes, la voce del ragazzo conta quanto quella degli adulti.
La "Sudbury Valley School” è nata nel 1968 in Massachusetts sul principio che il ragazzo è responsabile della propria istruzione. Da allora ne sono state aperte altre cinquanta. In queste scuole i ragazzi hanno lo spazio e il tempo per scoprire e coltivare le loro passioni. Alla fine l’importante è "imparare a imparare” e qui pare che l’apprendimento autonomo non solo funzioni, ma sia molto efficace: gli studenti si specializzano rapidamente sui temi che interessano loro. La funzione degli adulti è accompagnarli. La scuola di Antoine e Susan ha un’altra peculiarità: non accetta finanziamenti pubblici: non vuole vincoli esterni. Saranno quindi le famiglie a pagare i 5.000 euro di retta annuale, casomai attraverso borse di studio o finanziamenti esterni. In fondo, ci tengono a sottolineare, la scuola pubblica non è gratuita: costa 8.000 euro all’anno a ragazzo, pagati dai contribuenti. (m.levif.be)

18 maggio. Welcome Talent
LinkedIn, social network per la ricerca lavoro, ha lanciato in Svezia il progetto pilota "Welcome talent”, una sezione del sito in arabo e inglese per consentire alle aziende ricerche mirate sui curriculum dei migranti più specializzati. Al momento sul sito si trovano 400 posizioni con l’etichetta #welcometalent, quasi tutti stage nel settore dell’Information Technology dove però non è richiesta la conoscenza della lingua. Il portale offre anche un mini-corso con i consigli ai migranti per redigere il curriculum. (Reuters.com)

18 maggio. Mangiar sano?
La Food and Drug Administration sta pensando di ridefinire il concetto di "sano”. La questione è sorta dopo che la dolciaria Kind, che produce snack "sani”, si è vista inibire dalla possibilità di usare appunto questa dicitura nelle confezioni e allora ha fatto ricorso. Le ricerche sull’alimentazione sono ben lontane dall’essere precise e incontestabili. Intanto hanno bisogno di tempi lunghi e quelle condotte con questionari patiscono il fatto che la gente spesso dimentica cos’ha mangiato o bara. Un’indagine del 2012, emblematicamente, rilevava che gli alimenti più comuni erano legati -contemporaneamente!- a un basso e a un alto rischio di cancro. Perfino i tanto vituperati grassi saturi oggi vengono riabilitati. Nel corso della preparazione di nuove linee guida per i cittadini americani, la comunità scientifica si è divisa anche sul colesterolo. Quindi se si vuole mangiare "sano” cosa bisogna fare? Poche certezze sembrano rimaste: evitare i cibi senza valori nutrizionali (bibite, caramelle, ecc.), preferire cibi naturali (una mela, una bistecca) a cibi "processati” (cracker, succhi, ecc.). Per tutto il resto, fino a che gli studiosi si mettono d’accordo, la cosa migliore pare resti quella di mangiare quello che ci piace. Con moderazione. (economist.com)

19 maggio. Allarme batteri
Il "Guardian” oggi in prima pagina parla di batteri e lancia l’allarme. Due anni fa Cameron ha chiesto all’economista Jim O’Neill di fare un report sul problema dei batteri resistenti agli antibiotici. O’Neill ha spiegato che nei due anni in cui ha svolto la ricerca sono morte un milione di persone e che, se non si interviene tempestivamente, in un futuro non lontano ci saranno più morti per le infezioni resistenti che per il cancro. Molti degli antibiotici più efficaci oggi stanno diventando inutili. Le proposte di O’Neill sono radicali: le case farmaceutiche devono fare ricerca e sviluppare nuovi antibiotici o, in alternativa, finanziare i concorrenti che lo fanno. E poi bisogna proibire ai medici di prescrivere antibiotici in assenza di prove certe che sia in corso un’infezione batterica. Il terzo fronte è quello dell’uso degli antibiotici nell’allevamento animale, che però riguarda più gli Usa (e la Cina) che l’Europa. Serve infine una campagna di sensibilizzazione globale perché globale è la minaccia: in assenza di iniziative, si stimano 10 milioni di morti all’anno nel 2050. (theguardian.com)

20 maggio. Le dichiarazioni di Barak
Ha fatto molta impressione la dichiarazione dell’ex primo ministro Ehud Barak secondo il quale "Israele è stato infettato dai semi del fascismo”. "A noi tutti dovrebbe accendersi una lampadina rossa per ciò che sta facendo questo governo”, ha continuato l’ex premier.
Sempre secondo Barak, le vicende che hanno portato alle dimissioni del ministro della Difesa Yaalon consegnano una sorta di radiografia di un paese che è l’opposto del luogo in cui la gente si augura di vivere. (I dissidi tra Yaalon e Netanyhau sono cominciati quando l’ex ministro ha preso le distanze dalle gesta del soldato israeliano che a marzo aveva sparato in testa a un attentatore palestinese mentre, ferito e immobile, era steso a terra). Il governo sta finendo nelle mani di "elementi pericolosi”, ha concluso Barak: "Bisogna far cadere questo governo prima che faccia cadere noi”. (haaretz.com)

22 maggio. Ripresa lenta
Il recupero dalla crisi del 2008 si sta svolgendo con modalità molto diverse dalle riprese dei primi anni 90 e dell’inizio del nuovo millennio. Secondo il "Washington Post”, ora l’economia riprende a creare posti di lavoro soprattutto in grandi soggetti industriali, capaci di accedere al credito e a seguire le innovazioni tecnologiche; questa tendenza non premia certo la sterminata provincia statunitense, dove le realtà economiche medio-piccole stentano a tenere il passo. Insomma, nelle periferie rurali la ripresa ancora non si vede. E, se le cose continueranno così, non si vedrà ancora per un bel pezzo.
Ad avvantaggiarsene, rivelano i sondaggi, sarebbe Trump, che trova proprio nel ceto bianco dei piccoli centri rurali impoveriti la spina dorsale del proprio elettorato. (washingtonpost.com)

22 maggio. Copioni russi
A fine 2015 Sergei Naryshkin, Presidente della Duma, era stato "beccato” per una tesi di laurea copiata per più di metà da varie fonti; cosa capitata anche a Putin, nel 2006, con la tesi di dottorato. A fare luce sul fenomeno, che in Russia è particolarmente diffuso, è stato Dissernet, Ong fondata nel 2013 da giornalisti e ricercatori che scandagliano con dei software di riconoscimento testo gli articoli accademici per poi analizzare i casi sospetti.
Secondo un report pubblicato quest’anno, un membro della Duma su nove avrebbe plagiato la propria tesi di laurea. Spiega Serguei Parkhomenko, giornalista che collabora con Dissernet: "In Russia è in corso una catastrofe della reputazione. Ha successo non chi è capace, ma chi sa vendersi come tale. Per avere un qualunque titolo accademico basta comprare una tesi da un ghostwriter e corrompere la commissione che lo deve valutare”.
Ora le macchine di Dissernet  stanno lavorando molto sul mondo della sanità. Uno dei casi più clamorosi scoperti è quello di un oncologo, Yuri Tsarapking: per un suo articolo sul cancro al seno avrebbe plagiato un paper sul cancro allo stomaco che a sua volta era stato plagiato da uno studio sul cancro dei topi.
(slate.com)

24 maggio. La dottoressa Atai-Omoruto
Il 6 maggio è morta Anne Deborah Atai-Omoruto, 59 anni. Aveva un cancro. Medico ugandese affermato, esperta di malattie infettive, nel 2014 aveva lasciato la famiglia e, con una squadra di colleghi, si era trasferita in Liberia su mandato dell’Organizzazione mondiale della sanità per allestire un’unità di trattamento dell’Ebola. Al suo arrivo, raccontava, "c’erano più cadaveri che pazienti”, ma questo non l’aveva scoraggiata, anzi. I pazienti ricordano la sua dedizione, la sua passione, la cura e l’attenzione non solo per i malati, ma anche per l’intero personale medico e infermieristico. Durante l’epidemia in Liberia sono morte 4.810 persone e oltre 10.000 infettate. La dottoressa Atai-Omoruto, oltre al marito, lascia cinque figli.