Il 27 giugno 2000 si è svolta a Torino una giornata di studio su “Le mutilazioni genitali femminili: aspetti culturali, sanitari e giuridici”, promossa dalla Divisione Servizi Socio Assistenziali della Città di Torino e dall’Azienda Sanitaria Locale 1, e rivolta ad operatori socio-sanitari, educatori, insegnanti, giudici e mediatori culturali. Riportiamo qui stralci degli interventi tenutesi in quell’occasione.

Efua Dorkenoo, Dipartimento per la salute della donna, Oms, Ginevra
La Mutilazione Genitale Femminile (Mgf) è definita dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) come “tutte le procedure che coinvolgono la rimozione parziale o totale degli organi genitali femminili e/o la produzione di lesioni agli organi genitali femminili per motivi culturali o per ogni altro motivo non terapeutico”.
La Mgf è stata classificata dall’Oms in 4 tipi:
I tipo: escissione del prepuzio con o senza escissione parziale o totale del clitoride (circoncisione Sunna).
II tipo: escissione del prepuzio e del clitoride, insieme all’escissione parziale o totale delle piccole labbra (Clitoridectomia).
III tipo: escissione parziale o totale degli organi genitali esterni e cucitura/restrizione dell’orifizio vaginale (Infibulazione).
IV tipo: non classificato, include: puntura, perforazione o incisione del clitoride e/o delle labbra; stiramento del clitoride e/o delle labbra; cauterizzazione del clitoride e tessuti adiacenti; raschiamento orifizio vaginale o taglio della vagina; introduzione di sostanze corrosive o di erbe in vagina per restringerla; qualsiasi altra mutilazione che rientra nella definizione di Mutilazione Genitale Femminile.
Sulla base delle informazioni disponibili si stima che 100-140 milioni di bambine e donne abbiano subìto qualche forma di mutilazione genitale, e che ogni anno circa 2 milioni di bambine rischiano di essere sottoposte a tale pratica.
La maggior parte della popolazione femminile interessata vive in 28 paesi africani, un’altra parte in Medio Oriente e Asia. Tuttavia, oggi, un numero crescente di donne e bambine sottoposte a Mgf si trovano in Europa, Australia, Nuova Zelanda, Canada e Stati Uniti, perlopiù all’interno delle comunità di immigrati provenienti dai paesi dove esiste la tradizione delle Mgf.
Le conseguenze delle Mgf nell’immediato e a lungo termine sulla salute variano a seconda del tipo e della gravità della procedura eseguita.
A seguito di una ricerca dell’Oms che ha preso in esame 474 relazioni e documentazioni è risultato che 138 contenevano informazioni di prima mano rispetto alle conseguenze sulla salute di questa pratica. L’indagine si estende dal 1920 fino ai nostri giorni. La gamma delle complicazioni conferma quanto noto, che può essere sintetizzato come segue: problemi ginecologici ed ostetrici, inclusa l’infertilità, complicazioni all’apparato urinario, fino a problemi sessuali e psicologici.
Resta tuttavia impossibile, allo stato attuale, tracciare qualche conclusione certa sulla proporzione delle donne sottoposte a Mgf che hanno riscontrato complicazioni, o ancora su quali soggetti sono più vulnerabili e per quale ragione. I dati finora raccolta sono ancora troppo limitati. Oltretutto molte complicazioni non vengono registrate, per cui anche i dati raccolti per le indagini non sono così rappresentativi. Le donne poi possono non essere consapevoli che i problemi sanitari di cui soffrono sono dirette conseguenze delle Mgf, e continuare casomai ad attribuirli ad agenti soprannaturali. La mutilazione genitale viene perlopiù ricordata come un evento estremamente traumatico che lascia un segno profondo nella propria vita. Anche gli uomini, come le donne, possono avere delle disfunzioni sessuali come risultato della mutilazione genitale femminile.
La Mgf non è solo un problema sanitario per donne e bambine. La Mgf viola i diritti umani delle bambine. La questione fondamentale qui in gioco è l’assenza del consenso informato. Un adulto, uomo o donna che sia, è libero di sottoporsi a qualsiasi rituale, ma alla bambina non viene richiesto il proprio consenso, semplicemente viene sottoposta ad un intervento (in questo caso irrevocabile) rispetto al quale è assolutamente vulnerabile.
Al di là del trauma dell’evento e degli effetti psicologici, la Mgf lavora ad un livello più profondo intaccando il processo di autostima e autopercezione delle bambine.
E’ quasi impossibile stabilire con esattezza le origini di questa pratica, anche se sappiam ...[continua]

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