Konstanty Gebert è scrittore e giornalista per il quotidiano polacco "Gazeta Wyborcza”. È stato corrispondente di guerra nei Balcani e advisor del Special Rapporteur sulla situazione dei diritti umani nei territori dell’ex Yugoslavia Tadeusz Mazowiecki. È stato giornalista clandestino di Solidarnosc, partecipa a think thank europei ed è attivo sulle questioni ebraiche.

Come dobbiamo interpretare la recente vittoria dei nazionalisti in Polonia?
È la democrazia: chi riesce a convincere l’opinione pubblica di operare nel suo interesse può accedere al potere. Questa volta, nel pieno rispetto della legge, è andata al potere una destra nazionalista autoritaria.
A mio parere, questa vittoria in parte è dovuta proprio al successo che la Polonia ha avuto negli ultimi venticinque anni: i migliori nella storia polacca degli ultimi secoli. Il paese ha fatto un grandissimo salto in avanti in tutti i campi e ora è arrivata sulla scena una nuova generazione per la quale tutto questo è la normalità. In questo paese, fino a qualche anno fa, la massima speranza era di poter andare a lavorare in Germania. Oggi invece la destra può denunciare: "Se non guadagniamo come in Germania è colpa di questo governo, della politica: serve gente più competente”.
Ovviamente l’idea di poter guadagnare come in Germania è completamente ridicola, perché l’accumulazione della ricchezza non avviene dall’oggi al domani. Ecco, il fatto che questo argomento sia così popolare è emblematico: la prosperità di oggi è considerata una cosa scontata e non il risultato di uno sforzo anche politico che andrebbe riconosciuto. Questo è il primo elemento.
Il secondo elemento è che i liberali al potere in questi ultimi anni si sono astenuti dal promuovere un sistema di valori nella vita pubblica, e hanno così lasciato che si aprissero degli spazi che sono stati occupati dall’estrema destra che invece non si faceva alcuno scrupolo a promuovere i valori nazionalisti e autoritari. In quest’ultima tornata elettorale anche tanti giovani hanno votato per l’estrema destra, proprio perché alla ricerca di valori e di modelli che gli altri non propongono.
Tutto questo non sarebbe bastato se non ci fosse stata una forza politica molto spregiudicata e capace di strumentalizzare alcune vicende. La catastrofe aerea di cinque anni fa a Smolensk ha portato alla decapitazione della leadership del paese: oltre al presidente Kaczynsk e a sua moglie, sono morti infatti diversi ministri, il governatore della banca centrale e il capo di Stato maggiore dell’esercito. Sappiamo che è stata una concatenazione di errori umani: non bisognava decollare con quelle condizioni atmosferiche, l’aeroporto non era adatto, i piloti hanno avuto paura di disobbedire all’ordine presidenziale; una concatenazione di scelte sbagliate che hanno portato alla tragedia.
Purtroppo una parte della società non ha voluto credere che un avvenimento di tale portata potesse essere un semplice incidente. Il partito di destra Diritto e giustizia ha fatto propria la tesi che l’incidente di Smolensk sia stata una strage di matrice russa con collusione dell’allora governo polacco. Praticamente ha denunciato che siamo governati da traditori al soldo di una potenza straniera che ha ucciso il presidente. Se poi si aggiunge che sono pure degli incapaci perché in Polonia non si guadagna come in Germania...
Insomma, questi sono gli argomenti con cui la destra nazionalista ha vinto le elezioni. I liberalconservatori europeisti di Piattaforma civica hanno contribuito con l’inerzia di chi crede di essere l’alternativa più ragionevole, per cui non c’è bisogno di fare grandi campagne e di convincere la gente.
Hanno contribuito anche i vari scandali, come quello delle registrazioni delle conversazioni dei politici nei ristoranti da cui è emerso un vero disprezzo dell’elettorato da parte di alcuni politici.
Anche lo scontro sulla questione della fecondazione in vitro ha avuto un peso: la Chiesa l’ha condannata come un peccato,  mentre i liberali l’hanno difesa come fosse un diritto umano. Questo ha portato la Chiesa ad appoggiare la destra che promuove una Polonia cristiana, nazionale, ecc.
Aggiungo che dopo otto anni c’era un diffuso senso di stanchezza per i partiti al governo  che ha fatto dimenticare cosa aveva fatto l’estrema destra in passato. La "lustrazione”, ad esempio, cioè il controllo e la rivelazione pubblica di passate collaborazioni con il regime comunista; una misura che forse ...[continua]

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