Roselyne Chenu

In lotta contro le dittature

Il Congresso per la libertà della cultura (1950-1978)

Ed. Una città, 2021
216 pagine

Certo, il Congresso era anticomunista perché era antitotalitario. Accontentarsi
di qualificarlo come anticomunista
è un errore grave, una menzogna
per omissione, perché l’altra faccia dell’oppressione totalitaria,
il fascismo, viene passata sotto silenzio. Tra l’altro, se il Congresso era antitotalitario, il suo nome
-e dunque la sua vocazione-
non era di per sé solo negativa:
era per la libertà della cultura,
cioè per l’apertura delle porte
e del pensiero.
È in questa prospettiva
che abbiamo lavorato...
(Roselyne Chenu)

Conversazioni con Nicolas Stenger