Negli ultimi decenni si è formata, in Europa, una nuova faglia nella geografia della fecondità, con i paesi dell’Europa centrale e meridionale ben al di sotto del livello di rimpiazzo, e tra questi, in particolare, quelli di lingua tedesca. In Germania, il tasso di fecondità totale delle generazioni di donne nate nel 1960 è pari a circa 1,6. è un valore sensibilmente inferiore a quello proprio dei paesi dell’Europa nord-occidentale, che hanno tutti tassi di riproduzione vicini al rimpiazzo. Così è, tra gli altri, per il Regno Unito (2,0), il Belgio (1,9), la Francia (2,1) e la Danimarca (1,9). Recenti stime per le generazioni di donne nate nel 1979 suggeriscono che il divario tra le due aree persiste, e anzi si è andato allargando lievemente nel tempo.   

Fecondità, politiche della famiglia, valori
Nell’intento di spiegare queste differenze, alcuni studiosi (Chesnais 1998) hanno sottolineato il ruolo del sistema delle politiche sociali, e in particolare delle politiche favorevoli alla famiglia attuate in molti paesi dell’Europa nord-occidentale. Altri (Sobotka e Testa, 2008) han-no posto in rilievo l’influenza di norme sociali riguardanti la riproduzione, suggerendo che esiste, nei paesi di lingua tedesca, una cultura del "vivere senza figli”, che genera stili di vita altamente attrattivi. Appare però problematico districare il rispettivo ruolo -nella realtà fortemente interconnesso- delle norme sociali da un lato e delle politiche sociali dall’altro, nel determinare le tendenze della fecondità (Neyer e Andersson, 2008). E poiché gli attori politici, nelle democrazie, tendono a disegnare le loro politiche in funzione delle aspettative dominanti del loro elettorato, le politiche familiari conservatrici -per esempio- tendono a rispecchiare i valori tradizionali prevalenti nelle loro società. Queste politiche familiari, dal loro canto, rinforzano le norme sociali, dal momento che il contesto delle azioni pubbliche tende a creare incentivi che premiano comportamenti ad esse conformi

La minoranza linguistica tedesca in Belgio: cultura tedesca, politiche belghe
Uno studio recente cerca di districare il rispettivo ruolo delle norme sociali e delle politiche familiari, su base quasi sperimentale (Klüsener, Neels e Kreyenfeld, 2013). Dopo la Prima guerra mondiale, la Germania dovette cedere al Belgio una parte del suo territorio (Eupen-Malmedy). Le 11 municipalità che ne fanno parte sono prevalentemente di lingua tedesca, e costituiscono la Deutschsprachige Gemeinschaft in Belgien (comunità di lingua tedesca in Belgio, di circa 75.000 abitanti). Questa comunità ha le stesse prerogative costituzionali delle altre due comunità linguistiche prevalenti nel paese, quella Fiamminga e quella Vallone. Nella comunità di lingua tedesca, il tedesco è la lingua ufficiale dell’amministrazione e di tutte le istituzioni scolastiche. Ci sono stretti contatti con la Germania per il traffico frontaliero e pendolare e per la diffusione dei media tedeschi. Ma la minoranza tedesca del Belgio è stata inserita nel contesto istituzionale dello stato belga per quasi tutto il corso degli ultimi cento anni, incluse le politiche riguardanti la famiglia e il mercato del lavoro. Le politiche belghe si differenziano fortemente da quelle della Germania occidentale per l’alto livello di copertura delle misure di sostegno che aiutano i genitori a conciliare la cura dei figli col lavoro. Avviene così che la comunità tedesca del Belgio orientale è stata sollecitata da due forze rilevanti per le scelte riproduttive, e cioè: 1) gli incentivi strutturali offerti dalle politiche familiari belghe; 2) le norme sociali prevalenti nella società tedesca come risultato dei frequenti contatti transfrontalieri, così come per l’esposizione al dibattito sulla "fecondità” in Germania e la rappresentazione della famiglia.

L’influenza delle politiche familiari
Lo studio in questione cerca di comprendere se le tendenze riproduttive e l’inserimento nel mercato del lavoro delle madri nel Belgio di lingua tedesca seguano il modello belga oppure quel-lo tedesco occidentale. E infatti, se le politiche familiari nazionali fossero il fattore principale nel determinare le differenze nei livelli di riproduttività dei due paesi, allora la fecondità della minoranza di lingua tedesca dovrebbe seguire il modello riproduttivo prevalente nel resto del Belgio. Se, invece, fossero le norme sociali a determinare tali differenze, allora i livelli di fecondità della ...[continua]

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