Pagina 3 - Quaderno2.indd

Versione HTML di base

3
ancora tende a sequestrare il paziente in
una enclave istituzionalizzata, a rinchiu-
derlo nell’identità esclusiva di malato di
cancro… Rompere la segregazione per
dare spazio alle molte cose che un malato
continua a essere… costruire legami fra i
degenti, i loro familiari e amici, gli artisti,
gli operatori sanitari”.
Rompere la segregazione, costruire lega-
mi. In queste parole ci sono le ragioni che
spiegano perché va ai “Donatori di Musi-
ca” un Premio che fino ad oggi è andato
a personalità e ad associazioni impegnate
per la pace, per la tutela dei diritti umani,
per le libertà civili e politiche in ogni par-
te del mondo.
Perché si tratta comunque, lo dicevo
poc’anzi, dell’impegno per la dignità del-
la persona e l’inviolabilità dei suoi diritti.
Valori ai quali tutti noi teniamo molto.
Per questo ai “Donatori di musica” e alla
“Fondazione Alexander Langer Stiftung”
va il ringraziamento e la sincera stima
della Camera dei Deputati.
Grazie ancora di essere qui e buon lavoro
a tutte e a tutti voi.
Mercoledì, 9 ottobre 2013,
Sala del Cavaliere
Il Premio Internazionale Alexander Lan-
ger giunge quest’anno alla diciassettesi-
ma edizione. è un evento ormai tradizio-
nale che la Camera dei Deputati ospita
con grande piacere.
Tra le particolarità del Premio c’è il fatto
che fin dalla sua prima edizione, nel 1997,
a promuoverlo e organizzarlo sono sempre
state le deputate dell’Ufficio di Presiden-
za della Camera.
Altrettanto significativo è che la maggio-
ranza dei premiati nei precedenti sedici
appuntamenti siano state donne.
Mi piace ricordare a questo proposito che
nella prima edizione, nel 1997, il Premio
andò a Khalida Toumi Messaudi, una
donna che con estremo coraggio si è battu-
ta da protagonista per i diritti delle donne
e per le libertà civili nel suo Paese, l’Alge-
ria. Per me, lo comprendete bene, si tratta
di fatti molto importanti e ricchi di valore.
L’istituzione di questo Premio Internazio-
nale, per le sue finalità, è un modo cer-
tamente efficace di ricordare Alexander
Langer e di rinnovare gli ideali che hanno
ispirato la sua vita e la sua azione poli-
tica. Di lui è stato detto e scritto molto:
del suo impegno a difesa dell’ambiente,
per la pace nella ex-Yugoslavia, per la
convivenza in Alto Adige; del suo ruolo di
promotore del movimento politico dei Ver-
di in Italia e in Europa e di membro del
Parlamento Europeo. In ciascuno di que-
sti ambiti ha lasciato un segno del tutto
particolare.
Io vorrei oggi parlare dei suoi modi cor-
retti e rispettosi. Un tratto del carattere,
certo, ma anche una visione della politica
e delle relazioni con le persone. Una poli-
tica intesa, e praticata, come dialogo, con-
vincimento, ascolto delle verità altrui.
Il contrario dell’idea che sembra prevale-
re oggi della politica come puro esercizio
del potere, come sopraffazione, come dele-
gittimazione dell’avversario.
Nella cultura di persone come Alexander
Langer la nonviolenza non è assenza di
conflitto: è ripudio di ogni intolleranza e
di ogni pregiudizio, è costruzione di ponti
tra le culture, le identità, le appartenenze.
Rispettare gli altri, allora, non significa
rinuncia, rassegnazione, arrendevolezza:
le sue battaglie, quasi sempre controcor-
rente, Alexander Langer le ha condotte
con coraggio e a viso aperto.
Oggi il confronto politico è troppo spesso
gridato, sopra le righe, si eccede nei toni e
giudizi sulle persone, si appare sordi alle
ragioni dell’interlocutore.
Proprio oggi, in un tempo come questo,
abbiamo un grande bisogno di non dimen-
ticare quella lezione di buona politica che
Alexander Langer ci ha lasciato con il suo
esempio e con la sua esperienza nei movi-
menti e nelle istituzioni.
Li ritroviamo pienamente, questi valori,
nelle motivazioni che accompagnano il
conferimento dei Premi. Ricorrono, nelle
motivazioni, alcune parole: libertà, ugua-
glianza, convivenza, tolleranza religiosa,
parità tra i sessi, tutela della natura, di-
ritti umani. Sono le tessere di un mosaico
che ben rappresenta una moderna cultura
democratica e una sensibilità nuova verso
il destino del nostro pianeta. Al centro di
tutto questo ci sono la dignità della perso-
na e l’inviolabilità dei suoi diritti.
Della dignità umana, parla anche l’espe-
rienza dei “Donatori di Musica” ai quali
va il Premio Langer di quest’anno.
Si tratta di un gruppo di medici, artisti,
infermieri, volontari che organizzano
eventi musicali soprattutto nei reparti
oncologici.
Nella motivazione del conferimento del
Premio si spiega bene che donare concer-
ti a persone che vivono una condizione di
dolore e di estremo disagio, non è un atto
di semplice carità o un puro tentativo di
svago. L’obiettivo dei “Donatori di musi-
ca” è quello, si dice nella motivazione, di
“contrastare un modello di medicina che
Laura Boldrini
La buona politica
di Alexander Langer