Pietro Adamo

Pietro Adamo, docente di Storia delle dottrine politiche nell’Università di Torino, si occupa del protestantesimo radicale, della storia del pensiero libertario e dell’eredità delle controculture. Fra i suoi testi più recenti: L’anarchismo americano nel Novecento. Da Emma Goldman ai Black bloc (Franco Angeli, 2016) e William Godwin e la società libera. Da dove viene l’idea di anarchia (Claudiana, 2017).

interventi

I TRAM DI BARCELLONA

l'altra tradizione
Una città n. 204
L'intervento di Pietro Adamo al convegno tenutosi il 19 e 20 aprile 2013 a Forlì con il titolo: "L’Italia che sognavano, l’Italia mancata”, organizzato dalla Fondazione Alfred Lewin, la cui prima giornata è stata dedicata alla trattazione di alcune riviste politico-culturali del Novecento: "L’Unità” (1911-1920) di Gaetano Salvemini; "Lo Stato Moderno” (1944-1949) di Mario Paggi; "Volontà” (1946-1962) e "Tempo Presente” (1956-1968) di Nicola Chiaromonte e Ignazio Silone, presentate rispettivamente da Carlo Lacaita, Elena Savino, Pietro Adamo e Cesare Panizza.
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LA CONSORTERIA ITALIANA

libri da leggere
Una città n. 194
Affaristi di ogni sorta, funzionari pubblici corrotti a ogni livello, aste sempre truccate, banche conniventi col malaffare; l’assalto alle terre della Chiesa, del demanio, delle opere pie, alle casse dello Stato; il sud devastato, i contadini alla fame e una repressione spietata di ogni protesta; sono i primi trent’anni dell’Unità, che hanno segnato in profondità il carattere dell’Italia. A descrivere, nel 1890, questo scenario da incubo è Francesco Saverio Merlino nel suo L’Italia qual è. Intervento di Pietro Adamo.
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RAGIONARE, DISCUTERE, AGIRE PUBBLICAMENTE, NEGOZIARE...

discussioni
Una città n. 88
Per la teoria marginalista il valore di un bene è soggettivo e la teoria del valore-lavoro classica, su cui si fondò pure il marxismo, è profondamente sbagliata. Merlino concordava, ma non trovò la soluzione socialista-libertaria. Resta solo l’anarco-capitalismo per società a basso tasso di coercizione?

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interviste

CONTROCULTURA E DEMOCRAZIA

pagine di storia
Una città n. 256
Il Sessantotto americano che affonda le sue radici nei movimenti degli afroamericani per i diritti civili degli anni Cinquanta e Sessanta è indissolubile dal suo aspetto controculturale, che ha nella rivoluzione sessuale, nella diffusione delle droghe e nella sfiducia profonda nella politica i suoi motori; le ideologie maoiste e guevariste da una parte e, dall’altra, un’idea di società libertaria da costruire nel locale e nell’”adesso”, senza rivoluzioni risolutrici. Intervista a Pietro Adamo.
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SE JEFFERSON...

l'altra tradizione
Una città n. 160
Il modo ambivalente di guardare all’America della sinistra europea dipende dalla storia: quando qua regnava il privilegio là si diceva “una testa un voto”, qua si aspettava sempre la rivoluzione là pensavano di averla già fatta; il deficit terribile di liberalismo della sinistra italiana. Intervista a Pietro Adamo.
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RIVOLUZIONE
O ANTITRUST?

l'altra tradizione
Una città n. 140
Mentre in Europa il sogno della rivoluzione conquistava menti e cuori di marxisti e anarchici, i libertari americani si occupavano di antitrust... Risponde Pietro Adamo.
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SPIRITO LIBERTARIO
E POLITICA
DI POTENZA

discussioni
Una città n. 111
Intervista a Pietro Adamo
Per alcuni l’amministrazione Bush tradisce in qualche modo lo spirito dell’America, altri dicono il contrario. Ne abbiamo parlato con Pietro Adamo.
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QUELL’UMANESIMO SOCIALISTA...

l'altra tradizione
Una città n. 100
L’esperienza e la riflessione preziosa di quel gruppo di pensatori militanti, antifascisti radicali, come Rosselli, Caffi, Berneri, Chiaromonte, che videro anzitempo la natura dei due totalitarismi e rifiutarono il rivoluzionarismo finalista, in nome di una sperimentazione di società aperte, libere, in cui anche il mercato, liberato dall’orrore capitalistico, diventasse fattore di liberazione e di libertà. Intervista a Pietro Adamo.

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A OGNUNO
LA SUA BANCA

pagine di storia
Una città n. 44
Mentre in Europa si discuteva su come le élites potevano guidare gli oppressi alla conquista del potere, gli anarchici americani discutevano di antitrust, di voto alle donne, di diritti e poteri dei consumatori, di difesa della proprietà individuale, di copyright. L’odio per uno stato liberticida e il principio della sovranità dell’individuo non sono affatto patrimonio esclusivo del liberalismo. Intervista a Pietro Adamo.
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