Vito Di Silvio attualmente lavora presso l’Osservatorio epidemiologico del Comune di Bologna. Da oltre un anno è uscito dal carcere in base all’art. 47 o.p.

Nonostante il gran parlare di legge Gozzini e misure alternative, non tutti conoscono le varie possibilità che la legge offre. Alcune misure, poi, restano ignote agli stessi detenuti...
E’ ormai noto che l’ordinamento penitenziario prevede tutta una serie di misure alternative, peraltro graduate a seconda dei margini di libertà concessi.
La misura alternativa più ampia, quella di maggior respiro è l’affidamento sociale, che prevede la possibilità di trascorrere il proprio periodo di pena al di fuori dell’istituto carcerario, svolgendo un lavoro. L’articolo che concede questa misura è il 47 normale, c’è infatti anche il 47bis, riservato ai detenuti tossicodipendenti o alcool-dipendenti. La prima misura, il 47, ha un limite massimo di residuo pena di 3 anni, mentre il 47bis può essere concesso anche con 4 anni di rimanenza pena. Questa differenza di trattamento si spiega con il fatto che la legge Russo Jervolino sulla tossicodipendenza comminava delle pene molto alte, da 8 a 20 anni. Per usufruire del 47bis è richiesto una sorta di "attestato", che riconosca la presenza di problemi di tossicodipendenza, oppure di alcolismo. Il Sert allora stila una relazione nella quale si fa carico di te. Questo comporta dei colloqui saltuari con gli psicologi, gli assistenti sociali.
Per ottenere il 47 normale invece è determinante il lavoro: senza non ti fanno uscire. Nel senso che quando tu presenti l’istanza di 47 normale, il tribunale di sorveglianza considera il lavoro una condizione discriminante perché la misura è veramente ampia e allora un impiego ai loro occhi garantisce un maggiore controllo e una disciplina. Certo, devi sottostare a delle regole precise: non andare in luoghi dove si suppone ci siano malviventi, non frequentare tossicodipendenti, non entrare in determinati bar, non portare armi, rimanere a casa la sera, non uscire fuori dal Comune, o dalla Provincia. Io ad esempio non posso uscire da Bologna e alle nove di sera devo essere a casa: se mi beccano mi riportano a casa. Quindi il lavoro è importantissimo, il problema ovviamente è trovarlo. E qui iniziano i problemi: come si fa a trovare lavoro dal carcere, se non hai persone che ti aiutano, amici? Il discorso della formazione è fondamentale. Per questo esiste la possibilità di uscire in art. 21.
Il 47bis invece non prevede l’obbligatorietà del lavoro, perché è il Sert a farsi carico della tua situazione. Chiaramente quando in fase di udienza si discute del tuo 47bis, se hai un lavoro, è molto più probabile che la tua richiesta venga esaudita, perché in questo caso i giudici si sentono più tranquilli a concederti questa possibilità.
Secondo i dati resi pubblici da Flick, i detenuti che beneficiano delle misure alternative, ossia art. 47, art. 47bis, semilibertà, articolo 21 e liberazione condizionale, sarebbero circa 20 mila.
Riguardo al 47, c’è da aggiungere una cosa che pochi sanno, ossia che se si commette una sciocchezza non solo questo beneficio viene revocato, ma addirittura gli anni di pena scontati in art. 47 non valgono più. E questo è veramente incredibile, perché nella vita può sempre accadere un momento di debolezza. E invece loro ragionano così. Cioè anche se dovevi scontare tre anni in art. 47 e ne hai già trascorsi due, 11 mesi e 30 giorni, quindi ti rimane un solo giorno e sgarri... Ecco, questi non valgono più niente e devi ricominciare daccapo a espiare la pena. Perché questo è appunto il contratto che fai: tu rimani fuori, sei libero, però devi comportarti bene, perché se sbagli, ricominci tutto da capo. Ci sono state molte polemiche su queste disposizioni, e pare che si possa rendere anche questa cosa discrezionale, cioè si convocheranno l’assistente sociale, il magistrato e tutti quanti, e decideranno loro se questi due anni, ad esempio, ti verranno comunque concessi o se devi ricominciare tutto daccapo.
La semilibertà si differenzia dall’art. 47 in particolare perché implica ancora un rapporto col carcere. Con il 47, sia il bis che il normale, il carcere già non lo vedi più: sei a casa, stai con tua moglie, i tuoi figli, riallacci una serie di rapporti e impegni, è una situazione radicalmente diversa.

Siccome però il 47 è una misura molto ampia, per altri detenuti sembra più opportuno prevedere un regime più severo, la semilibertà. Questa, infatti, ti vi ...[continua]

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