Khalil Gdoura, informatico, e Bayrem Zouari, designer e fotografo, entrambi ventiseienni, sono i fondatori di Tounsia 4Ever, un sito web-community on line tunisino fatto da donne e dedicato alle donne che tocca temi che vanno dalla make-up alla sessualità, passando per l'imprenditoria e la cucina. Tounsia 4Ever è nato come gruppo Facebook nel 2008 ed è diventato un sito nel 2010 (www.facebook.com/tounsia4ever e www.tounsia4ever.com).

Voi gestite un sito dedicato alle donne. Come è capitato?
Bayrem. È un atto d'amore per la donna tunisina. Le donne tunisine hanno sempre sofferto di una mancanza di fiducia in se stesse nei confronti delle donne europee. Ecco, noi volevamo affermare che la donna tunisina è bella, intelligente, emancipata e moderna. È vero, siamo due uomini che parlano di donne, ma perché crediamo che oggi l'uomo debba essere femminista e cioè che debba sostenere la donna e le sue battaglie: senza le donne in Tunisia non ci sarebbe stata la Rivoluzione: la donna ne è stata un motore, così come lo è in tanti campi.
Khalil. Non è paradossale che gli uomini sostengano il femminismo. Ultimamente siamo entrati in contatto con l'associazione delle Donne Repubblicane, che ci ha invitato a parlare del nostro sito. Il fatto che fossimo due uomini a presentarlo non è stato considerato un problema, anzi, perché il femminismo -ci hanno spiegato- ha senso se e quando è sostenuto da tutta la società. E poi è soprattutto l'atteggiamento dell'uomo tunisino che deve cambiare. Oggi qui gli uomini spesso si trovano a disagio di fronte a una donna emancipata, e quindi cercano di controllarla costringendola in qualche modo a regredire. Questo lo riscontriamo anche nei forum del nostro sito: quando si parla di argomenti delicati, come la sessualità tra i giovani o l'educazione dei figli, sentiamo che le donne sarebbero pronte a fare il passo, ma hanno paura della reazione degli uomini; in generale chiedono che questi siano più disposti all'ascolto. Sentiamo, insomma, che c'è un gap tra l'evoluzione della donna tunisina e quella dell'uomo, che forse si sente inferiore.
Bayrem. Lo stesso atteggiamento dell'uomo tunisino con le donne straniere, così esplicito, secondo me segnala, in realtà, una frustrazione sessuale. Siamo bombardati dal porno e dalla televisione che veicolano un'immagine della donna europea molto libera e spregiudicata.
Khalil. L'atteggiamento di cui parla Bayrem è lo stesso che oggi riguarda le ragazze tunisine sulle spiagge. Gli uomini ci metteranno del tempo a capire che anche questo fa parte della libertà della donna.
Bayrem. D'altra parte, qui ci sono ancora molti tabù sessuali che ci portiamo dietro fin dall'infanzia. Le donne tunisine sono forse più libere da questo punto di vista, ma tutto deve restare segreto. Il problema, ancora una volta, è nell'uomo, che pretende, ad esempio, che la sua compagna sia vergine. È difficile smantellare certi stereotipi, è più forte di noi.
Khalil. A questo va aggiunta l'influenza della religione. Io ho l'impressione che sempre più uomini si "islamizzino” e alcune donne subiscono questa cosa.Bayrem. In Tunisia la donna dipende ancora molto dall'uomo, ne subisce il "fascino”, per così dire. Può darsi che sia il nostro background culturale.Khalil. Io sono community manager del sito e devo dire che quando abbiamo aperto il gruppo, nel 2008, gli uomini che scrivevano o attaccavano le donne, o cercavano il flirt. Però abbiamo avuto delle eccezioni: uomini sinceramente interessati alla donna e curiosi. Noi comunque volevamo soprattutto offrire un luogo di dibattito per le donne.
Com’è nato e come funziona Tounsia 4Ever?
Bayrem. L’idea di Tounsia 4Ever nasce da una constatazione: prima della caduta di Ben Ali in Tunisia vigeva un femminismo di Stato. Che significa che lo Stato era femminista, ma la società no.
È vero, negli anni Sessanta si diceva che la Tunisia fosse un paese femminista, per via delle leggi di emancipazione della donna e tutto il resto, ma a poco a poco, durante i 23 anni di Ben Ali, abbiamo assistito a una graduale regressione. Parallelamente, c’è stato un aumento dell’islamismo. Ben Ali faceva una propaganda anti-islamica e dall’estero sembrava che fossimo un paese laico. Ma non era vero.
Il gruppo Facebook e poi il sito sono nati a partire da un’illustrazione, una specie di icona, che avevo elaborato -sono un grafico- per rappresentare la donna tunisina: una donna anche sexy e libera di esserlo. A quel punto ne ho parl ...[continua]

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