Il camion comincia ad ondeggiare pericolosamente da un lato all’altro, evitando appena il ciglio della strada. Stavolta il guidare franto non è dovuto alla lotta continua del vecchio Wang per evitare gli ostacoli che gli si parano davanti lungo la via. Dimentico delle sue più immediate responsabilità, il vecchio Wang molla il volante, stringe i pugni e ruggisce alcune fra le più sconce oscenità mai partorite dalla lingua cinese. Jiang Xiaoxun di solito è capace di dormire a prescindere da quanto accade attorno a lui -il clacson potente del camion, le asperità della strada o un’imprevista frenata non turbano i suoi sonni. Difficile ignorare la furia del suo compagno autista. La sua testa spunta fra le giacche militari che lo ricoprono nella minuscola cuccetta dietro il sedile di guida a sostenere la rabbia del vecchio Wang: “Già, i poliziotti sono proprio dei maiali corrotti!”.

I due camionisti sono alimentati da scorte inesauribili di sigarette. Il veicolo, che trasporta 7 tonnellate di abiti imballati sottovuoto, ha lasciato Pechino circa 24 ore prima ed è ora lanciato sulle strade della Mongolia Interna in direzione Urumqi, capitale provinciale dello Xinjiang, nel nord-ovest del Paese. Li attende la maggior parte dei 4000 chilometri che separano la Cina costiera dalla frontiera centro-asiatica.

Ad occasionare lo sfogo del vecchio Wang è una seccante aggiunta alla lista dei costi. Per l’ottava volta nel corso della notte sono stati fermati dalla polizia ed a ciascuna sosta il vecchio Wang ha dovuto allentare i cordoni della borsa. Stavolta 100 Cny (circa 12 Euro). Il vecchio Wang ha chiesto una ricevuta -non spiegazioni circa la ragione che ha determinato la multa, che il vecchio Wang sapeva non avrebbe mai avuto- ma il poliziotto, gonfiando il petto ed assumendo un’aria di superiorità, ha dichiarato enfaticamente: “Una ricevuta? Una ricevuta ti costa 500 Cny!”. “Si intascano direttamente il denaro”, il vecchio Wang lancia l’accusa quando i poliziotti non possono sentirlo. “Naturalmente vogliamo pagare il meno possibile, per cui non insistiamo nel pretendere una ricevuta che già sappiamo accrescerà i nostri costi”.

Talvolta la ricevuta viene rilasciata, nella maggior parte dei casi però non c’è ricevuta e comunque non viene mai spiegata la ragione della multa. “La causa della multa è una pura coincidenza. Non importa che il tuo camion sia in condizioni perfette, la polizia non ti lascia partire senza che tu abbia pagato” asserisce il vecchio Wang. “Guarda un po’ quel che mangiano, le sigarette che fumano, dove abitano e gli abiti che indossano e poi fa’ il paragone con noi. Si prendono i nostri soldi!” il vecchio Wang ribolle di rabbia.

Jiang Xiaoxun si è già riaddormentato quando il vecchio Wang si calma e riprende il controllo del camion. Si lascia scappare un sospiro amareggiato quando scorge ai margini della strada un segnale stradale che ammonisce “L’imposizione arbitraria di multe è punita in base alla legge”. “Sono proprio quelli i poliziotti che si presume debbano applicare la legge. Non possiamo rivolgerci a nessun altro”. E aggiunge, con tono pessimista: “Non c’è nulla da fare, questa è la Cina”.

Il loro camion marca Liberation non trasuda, malgrado il nome poetico, alcuna sensazione di libertà. Il tachimetro raggiunge a malapena gli 80 chilometri orari quando questa massa di 10 tonnellate rotola lungo le rare strade in piano o in discesa e gode di vento favorevole. Foto di belle cinesi sorridenti decorano il parabrezza di questo trattore da autostrada, un’icona di resistenza.

Il vecchio Wang ha 45 anni, Jiang ne ha 34 e sono camionisti da quando di anni ne avevano 20. Vengono dalla provincia settentrionale dello Hebei ed hanno guidato su strade di tutti i tipi, dalle autostrade di recente costruzione e ben mantenute alle strade aspre e polverose che si snodano fra Pechino ed Urumqi.

Il vecchio Wang veste una giacca di pelle nera che si apre sullo stomaco prorompente, il viso grassoccio incornicia gli occhi fiammeggianti e l’onnipresente sorriso che schiude denti bianchissimi. Jiang è dei due il più riservato e pronuncia succinte frasi monosillabiche. Il suo sguardo rimane fisso sul paesaggio oltre il parabrezza, senza mai manifestare alcuna apprezzabile reazione di fronte alle scampate collisioni.

Entrambi sono sposati ed hanno un figlio ciascuno. Una volta ogni tre mesi fanno ritorno nella loro città di origine, trattenendosi per un tempo fra mezza giornata ed ...[continua]

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