Cari amici, stiamo affrontando una situazione economica senza precedenti. È dal 1865 che non ci trovavamo in un tale caos con un così basso tasso di crescita. Scarsa produttività, salari esigui, spese abitative indecenti; per quante ore si lavori al giorno, non è possibile risalire la scala dei redditi, almeno non per qualche decennio. In questa stagione di ombre e inganni, nebbie e freddi mattini, si sarebbe tentati di entrare in letargo, mentre le tenebre calano sui confini del giorno, o semplicemente di avanzare come sonnambuli verso l’oblio della Brexit. Eppure, ovunque, le persone comuni stanno discutendo, e si stanno arrabbiando.
L’austerità è un Frankenstein economico. Il tenore di vita è calante come una luna nuova. La stretta salariale -due decenni senza alcuna crescita- comporterà nei prossimi vent’anni stipendi ancora più bassi di quanto non fossero nel 2008, prima della crisi finanziaria. Dolore e ancora dolore per i più vulnerabili della società, mentre per coloro che hanno orchestrato questo disastro o ne assicurano la continuità è tutto rose e fiori.
I più vulnerabili della nostra società, come il mio vicino (che ha scritto su Facebook che quest’anno a casa loro non festeggeranno il Natale a causa del "credito universale” e dei tagli) si scambieranno un saluto, una tazza di tè, un abbraccio: le sole cose che possono permettersi. La compagna del mio vicino di casa soffre di depressione ed è appena stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico; fanno fatica a mantenere il loro bambino, e per quanto siano vulnerabili esistono altri che lo sono ancora di più. Il modo in cui un paese tratta i più vulnerabili definisce quel paese. Coloro che creano le tematiche nazionali e modellano le nostre politiche dovrebbero vergognarsi. Sembrerò ingenua, ma proprio non capisco come il governo possa essere così crudele.
A un anno dalla promessa del Regno Unito di offrire un riparo a centinaia di bambini profughi non accompagnati provenienti dalla Grecia, sta per arrivarne uno soltanto: un quindicenne siriano gravemente traumatizzato. La municipalità londinese di Hammersmith and Fulham ha fatto sapere al Ministero dell’interno che avrebbe accolto il ragazzo 14 mesi fa. Chissà cosa c’era di tanto complicato in quella pratica da richiedere più di un anno prima che il Ministero dell’interno potesse venirne a capo.
Quel ragazzo e altri 3.000 bambini profughi non accompagnati erano attesi secondo le disposizioni dell’emendamento Dubs alla legge dell’immigrazione del 2016, che prevedeva che il governo trasferisse nel Regno Unito un certo numero di bambini profughi non accompagnati che erano giunti in Europa. Si è molto discusso della cifra dei 3.000 bambini in arrivo, ed è questo che hanno votato i deputati, è questo ciò che pensavamo si fossero impegnati a portare avanti. Si pensava che fosse il meno che potessimo fare, vista la scarsità dei nostri aiuti a quei paesi d’Europa che affrontano la crisi dei profughi. E nonostante la nostra sia una storia che andrebbe riesaminata con urgenza, abbiamo la fortuna di avere persone che danno importanza alla compassione e al coraggio. L’emendamento Dubs non esisterebbe se nel 1939 l’agente di cambio Nicholas Winton non fosse riuscito a condurre dalla Cecoslovacchia al Regno Unito 669 bambini ebrei, uno dei quali era Alf Dubs. Grazie al cielo esistono individui con una coscienza morale; forse non è del tutto passata di moda.
Nonostante l’ovvia e urgente necessità morale di accogliere quei bambini indifesi, il governo ha deciso di limitare il loro numero ai 200 che sono già arrivati, con l’aggiunta di altri 150. Molti meno dei 3.000 che saremmo in grado di aiutare.
Il governo sostiene di aver accettato molti bambini da altri progetti di accoglienza più vicini al conflitto in Siria: 8.000, nel 2016. E che accogliere 350 bambini "soddisfa ragionevolmente lo spirito e le intenzioni delle disposizioni” dell’emendamento Dubs. O è piuttosto vero che questo governo, intimidito com’è dagli esecrabili e vili giudizi della stampa di destra, ha fatto l’inchino e ha chiuso la porta?
I membri della commissione parlamentare speciale per gli affari interni hanno fatto notare che i bambini profughi arrivati nel Regno Unito dovrebbero avere il diritto di stare con i familiari più stretti o di ricongiungersi a loro, così come succede per i profughi più adulti. La commissione ha descritto la mancanza di tale ricongiungimento come "perversa”, dichiarando che i bambini dovrebbero avere "il diritto di vivere al sicuro con la famiglia”. Tuttavia, il 3 novembre, questo governo ha respinto tali raccomandazioni. Il Regno Unito è probabilmente l’unico tra i paesi dell’Ue a negare ai bambini profughi non accompagnati il diritto del ricongiungimento familiare. Gli attuali regolamenti del Regno Unito prevedono che i bambini profughi giunti qui da soli siano condannati a vivere lontani dalle loro famiglie.
In questo paese, le donne profughe che sono state stuprate o torturate vengono rinchiuse nei centri di detenzione, a dispetto delle raccomandazioni della relazione Shaw del gennaio 2016, secondo cui il governo dovrebbe ridurre l’impiego della detenzione degli immigrati e implementare riforme "con risolutezza e senza indugio”.
Nel 2016, 13.230 richiedenti asilo sono stati rinchiusi nei centri di detenzione. Vergognosamente, circa metà di loro vengono detenuti durante il processo di accettazione. Nonostante l’appello governativo del 2010 per porre fine alla detenzione di minori, nel 2016 sono stati imprigionati 71 bambini (cifre del Refugee Council).
L’anno scorso ho partecipato al lancio di La strada verso est, un libro di memorie scritto da Philippe Sands, un avvocato internazionale dei diritti umani, vincitore del premio Baillie Gifford per le opere di non-fiction. Il libro descrive gli orrori pubblici e privati dell’Olocausto e l’invenzione di due definizioni legali: "crimini contro l’umanità” e "genocidio”. È un libro che illustra il peggio e il meglio dell’umanità. Lo scrittore è un uomo degno di nota, e parte del suo impegno ora è rivolto ai crimini di guerra compiuti dall’Isis contro le donne e le ragazze yazide. Alla presentazione ha parlato di come sia impossibile immaginare il cinismo di coloro che sono al potere. Beh, non serve l’immaginazione: non potrebbe essere più chiaro di così.
© Belona Greenwood
(traduzione di Antonio Fedele)