Gianni Tamino è europarlamentare verde.

La Nestlè è stata messa al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica dall’avvelenamento dei panettoni che voleva denunciare l’uso di alimenti transgenici, ottenuti da una biotecnologia sempre più ambiziosa e invasiva. Puoi fare chiarezza?
Va chiarito innanzitutto che la Nestlè non è la principale responsabile di manipolazioni biotecnologiche; le multinazionali coinvolte direttamente sono la Monsanto e la Novartis. La Nestlè è utilizzatrice di prodotti modificati attraverso manipolazioni genetiche.
Come è già stato chiarito, i panettoni non contengono alcun prodotto modificato geneticamente perché, utilizzando la vecchia ricetta Motta e Alemagna, non usano né soia né mais. Detto questo, resta vero che Nestlè è uno dei principali produttori di prodotti dolciari che utilizzano le due piante modificate geneticamente permesse in Europa, cioè soia e mais: la linea di gelati, la linea di prodotti con cioccolato, alcuni prodotti da forno, contengono tutti prodotti derivati dalla soia e alcuni amido di mais. In Francia quando hanno fatto l’analisi dei prodotti modificati geneticamente, tra i 10-15 sicuri 4-5 erano Nestlè.
Si è fatta un po’ di confusione fra opposizione alle biotecnologie e il boicottaggio della Nestlè che dura da anni.
Infatti. La Nestlè, prima che dagli eco-terroristi, è accusata dai missionari comboniani, da Nigrizia, da Mani Tese, ma anche dalla Fao, dall’Unicef e da altre associazioni legate all’Onu, per la morte di migliaia e migliaia di bambini nel sud del mondo.
La Nestlè è famosa inizialmente soprattutto per i suoi prodotti liofilizzati, cioè per la trasformazione di prodotti acquosi in prodotti secchi, che vanno dal Nescafe o il Nesquick, che tutti conoscono, al latte in polvere. Ora, proprio quest’ultimo, di cui la Nestlè non è l’unica produttrice al mondo, ma certamente la più grande, è usato in un modo assolutamente sbagliato. Nei paesi ricchi è stato usato come una moda, quasi, per sostituire l’allattamento al seno. Addirittura in moltissime cliniche quando viene mandata a casa la donna che ha partorito le regalano latte in polvere umanizzato da dare ai bambini prodotto della Nestlè o di altre ditte simili.
Qual è il problema? Intanto il bambino riceve questo latte attraverso un sistema artificiale in cui non fa fatica a succhiare e quindi è poco incentivato allo sforzo che richiede il succhiare il latte dal seno; in secondo luogo questo latte è più dolce, quindi più piacevole, ma ha un difetto enorme: non contiene gli anticorpi che contiene il latte materno. E il bambino nei primi mesi di vita non è in grado di produrre anticorpi, cioè non ha difese immunitarie, quindi è esposto a tutti i rischi di malattie infettive. Questo poi è ciò che avviene nella nostra società, dove tutto sommato abbiamo mille modi per cautelarci e dove il latte in polvere si produce con acqua sicuramente potabile e ulteriormente sterilizzata. Purtroppo, però, sotto forma di aiuti è stato inviato latte in polvere in tutti i paesi del sud del mondo: per affrontare il problema della nutrizione dei bambini anziché dar da mangiare alle madri che fanno il latte e con esso gli anticorpi, si è preferito diffondere il latte in polvere per i neonati. Ma questo viene sciolto in acqua di scarsa igiene, per cui non solo il latte non contiene anticorpi, ma è pure veicolo di agenti patogeni. Il risultato come si capisce bene è catastrofico: da una parte gli dai la causa della malattia e dall’altra gli sottrai la difesa dalla malattia. Tra l’altro nel tenore di vita degli abitanti dei paesi del sud del mondo il costo dell’alimentazione del bambino a base di latte in polvere può arrivare a un terzo del salario mensile di una famiglia. Con quei soldi si potrebbe sicuramente alimentare la madre, garantendo al figlio latte sicuramente sterile, sano e con le difese immunitarie. La conseguenza di tutto questo è che lì i bambini muoiono per banali mal di pancia, causati da infezioni intestinali.
La situazione è tutt’ora questa?
Sì, nonostante la Nestlè abbia tentato di correre ai ripari aggiungendo nelle confezioni una scritta che dice che il latte in polvere va considerato come eccezionale e che va sempre privilegiato l’allattamento al seno materno. Una scritta magari in una lingua che lì non conoscono. Questo è il motivo del boicottaggio.
Torniamo allora al problema degli alimenti transgenici. Fare un allarmismo facile può essere alla lunga controproducente. Quali ...[continua]

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