Fabrizio Tonello, americanista, insegna all’università di Padova. Il suo ultimo libro è Il giornalismo americano, Carocci 2005.

Cosa non ha funzionato nella prevenzione negli Stati Uniti? L’uragano Katrina, in fondo, era annunciato...
Va da sé che se un governo non investe nella prevenzione e non si occupa della manutenzione delle dighe, in sostanza se non si occupa del territorio, prima o poi la punizione arriva. Che New Orleans fosse costruita tre metri sotto il livello del lago Pontchartrain (e per di più in un’ansa del Mississippi, il che aggrava la pericolosità delle piene) si sapeva fin dal 1700, quando fu fondata; mi pare che già nel 1912 ci fosse stata una catastrofe abbastanza simile.
Il problema politico è stato il fatto che la città è una specie di isola democratica in un Sud sempre più compattamente repubblicano e, per come funzionano gli Stati Uniti, la città ha davvero poco potere politico nei confronti del potere federale: qui il federalismo significa concretamente che se tu porti dei voti a chi controlla il flusso delle risorse questo ti indirizza anche i quattrini della spesa pubblica. La popolazione di New Orleans, circa 450.000 persone, è per due terzi nera e questo significa che ha un reddito medio pari a due terzi di quello nazionale, cioè circa 30.000 dollari l’anno lordi (25.000 euro). Il tasso di povertà è di dieci punti superiore a quello della media nazionale.
New Orleans ha la sfortuna, non solo di essere una città con una popolazione nera e povera, ma anche di votare democratico. Il sindaco della città è un democratico nero (anche se dal suo curriculum vitae mi sembra che assomigli più a Berlusconi che non a Martin Luther King, ma magari è un normale imprenditore televisivo), il governatore della Luisiana è democratico, così come uno, almeno, dei due senatori dello Stato. Questo non ha certo richiamato le attenzioni dei governi federali degli ultimi quarant’anni che sono stati in prevalenza repubblicani. Non dimentichiamoci infatti che, dal 1968 ad oggi, i presidenti democratici sono stati solo due, cioè Carter e Clinton.
E’ importante anche ricordare che il Sud degli Stati Uniti, e New Orleans in particolare, hanno sempre avuto una cultura amministrativa incredibilmente corrotta, per cui chiedere alla polizia di New Orleans di coordinare l’emergenza dello scorso mese sarebbe stato come assumere Totò Riina a dirigere i vigili urbani di Palermo. New Orleans ha sempre avuto una polizia violenta e corrotta, e non si tratta di semplici bustarelle, ma di essere quasi più criminale dei criminali a cui deve dare la caccia. Ultimamente, ad esempio, ci sono stati quindici o venti poliziotti sotto inchiesta o addirittura condannati per aver preteso favori sessuali dalle prostitute, che sono da sempre un’altra delle grandi industrie della città. E’ chiaro che si tratta solo della punta dell’iceberg.
Un’amministrazione corrotta, e per di più minoritaria sul piano politico a livello nazionale, ha molta difficoltà a difendere gli interessi dei suoi cittadini e quindi a ottenere che per esempio si faccia la manutenzione delle dighe oppure che i piani di soccorso siano predisposti per tempo.
Si discute molto sulla capacità dell’umanità di prevedere e far fronte alle catastrofi naturali, ma mi pare che l’uragano Katrina sia un ottimo esempio di inefficienza: si sapeva perfettamente che si stava avvicinando, eppure i responsabili della catena di comando hanno dato l’ordine di evacuazione senza porsi minimamente il problema che in città c’erano, mi pare, duecentomila persone troppo povere per pagarsi la macchina o la benzina. Hanno detto: evacuate! (Sottinteso, ognuno per conto proprio). E’ ovvio che l’ordine di evacuazione doveva essere accompagnato da un piano di evacuazione (treni, autobus, aerei…) non si può pensare che tutti abbiano la macchina per il solo fatto che sono americani. Chi non se n’è andato è perché non poteva farlo.
Quindi ci sono alcune centinaia di migliaia di persone nell’America completamente motorizzata che non hanno l’automobile e, se tu gli dici di andarsene, o si mettono in spalla il fagottino e partono a piedi (che poi nelle ultime ventiquattr’ore non è neanche la soluzione più consigliabile), oppure stanno dove sono, si rifugiano in cantina e sperano che gli vada bene.
Negli Stati Uniti resiste un razzismo di classe di dimensioni quasi incredibili: non solo il sistema è fallito a tutti i livelli, federale, statale e cittadino, ma i soccorsi sono ...[continua]

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